Cava: comandante polizia querela consigliere comunale

Cava de' Tirreni. Il comandante della polizia locale Filippo Meluso ha sporto querela per calunnia e diffamazione nei confronti del consigliere comunale Assia Landi, che durante il consiglio comunale aveva chiesto al primo cittadino la rimozione di Meluso, definito “dirigente inetto”, accusato anche di favoreggiamento personale nei confronti del proprietario del ristorante Menelao, che aveva edificato , a detta della Landi una sala completamente abusiva. Ma Meluso alla Procura della Repubblica ha chiesto anche il sequestro conservativo dei beni del consigliere come ristoro del danno subito, tenendo conto della risonanza data alle affermazioni visto che il consiglio comunale è stato visto da tanti cittadini da casa sul sito del Comune.

I fatti. Assia Landi era venuta a conoscenza da alcuni concittadini della realizzazione da parte del ristorante Menelao di una sala abusiva, in cui il comandante della polizia locale, in qualità di comune cittadino fu invitato a pranzare il lunedì dell’angelo. Immediatamente Assia Landi formula una richiesta di accesso agli atti sia al Dirigente dell’Urbanistica Luca Caselli,  ed al comandante circa la procedura che aveva condotto alla realizzazione di quella sala ristorante. Richiesta accordata. Ma Meluso, nel rispetto della legge 241 del 90 articolo 7 bis e conseguente legge 186 del 2000 che testualmente recita “in caso di richiesta di accesso agli atti  da parte di un soggetto diverso dalla controparte richiedente, il responsabile unico del procedimento è tenuto a comunicarlo alla medesima”, aveva comunicato la presa visione degli atti da parte della Landi. Dopo la comunicazione, il titolare di Menelao chiede alla Landi il motivo del suo accanimento mediatico contro la sua struttura, presso i cui tavoli siedono anche funzionari di polizia e forze dell’ordine in servizio. Di li a poco sarebbe scoppiato il caso Meluso in consiglio comunale.

Davanti ad assessori e consiglieri Meluso viene accusato di favoreggiamento, di abuso d’ufficio e di aver esposto la Landi a gravi rischi personali. Meluso ora però si difende: “Io ho solo applicato la legge e mi sono preoccupato di avere le carte in regola. Mi aspettavo questa mossa della Landi che con il suo discorso è caduta in una trappola. I suoi soldi sono già sul mio conto in banca”. Meluso, che conosce molto bene il diritto amministrativo visto che lo esercita come avvocato e che in ogni ambiente di lavoro si è contraddistinto per la sua trasparenza, subito dopo le affermazioni gravi ha scritto la querela: “Ha detto che ho favorito il proprietario di Menelao. Io vado li ha pranzo da comune cittadino e perche vengo espressamente invitato. Il lavoro con la tavola non c’entra”. (Vincenzo Lamberti)