Nocera Inferiore. Sono i cosiddetti outlet (o shopping village), veri e propri mostri architettonici, le nuove Disneyland del consumo a 360°. Capi firmati a prezzi ribassati, abiti di fine serie, vecchie collezioni rilanciate allo scopo di una rapida smercializzazione indolore, seconde scelte a cui si chiude un occhio grazie ad occasioni irripetibili: questi i punti saldi su cui si basano i saldi puntuali! E mai come in questo caso il detto "anche l'occhio vuole la sua parte" sembra esser più azzeccato: non solo abbagli (nella maggioranza dei casi) su prezzi ed indumenti a cui questi fanno riferimento, ma impressionano alla vista anche i luoghi in cui questi giganti si mostrano in tutta la loro chiccheria.
Enormi colossi in cui l'entertainment la fa da padrone, dalla prima all'ultima entrata è tutto un mondo ridipinto appositamente per il cliente, individuato (negli utlimi sondaggi) in una sorta di avventore sposato -con almeno un figlio-, istruito e benestante. Si tratta poi, in oltre la metà dei casi presi in questione, di "avventori affezionati", di persone cioè risultanti abituali frequentatrici dei factory outlet. Ad ogni modo, più che mai valgono anche le regole da seguire in qualsiasi altro semplice negozio del centro: fare cioè attenzione alle sirene ingannevoli, valutare -per l'appunto- se le occasioni sono le stesse rintracciabili in città, diffidare da confronti impossibili ed osservare bene i capi desiderati (onde rimanere delusi causa difetti nascosti), magari provandoli prima di acquistarli, portandoli via da queste vere e proprie cattedrali all'aperto, in cui tutto, infondo, risulta allettante, anche la prospettiva stessa di passare una giornata diversa dal solito in compagnia di parenti, amici e tentazioni irresistibili.
(Carmine Raiola)