Convalida del fermo per Raffaele De Rosa

Cava de' Tirreni. Resta in cella Raffaele De Rosa, il dipendente comunale che sabato pomeriggio ha esploso diversi colpi di fucile, contro il fratello Antonio, dipendente della Seta di 49, per difendere la sorella. Ieri mattina De Rosa è stato interrogato per più di due ore dal gip Sgroia che dopo ha immediatamente convalidato l’arresto e la custodia cautelare in carcere. Il dipendente del Settore Lavori Pubblici resterà presso la casa circondariale di Fuorni, in attesa di essere giudicato per tentato omicidio, lesioni pluriaggravate, detenzione e porto abusivo di armi. Non ancora fissata la data dell’udienza. Ci vorrà del tempo.  Utile al suo difensore Patrizia Macario per preparare la strategia difensiva. Visibilmente provato per l’accaduto, Raffaele De Rosa è entrato nella sala interrogatorio di Fuorni, dove aveva passato già due notti dopo l’arresto. Con sangue freddo e lucidità ha ripercorso quei momenti, per lui terribili.

Sabato ad ora di pranzo era a casa, in  via Michele di Florio, sulla strada che collega Cava a Pellezzano. Improvvisamente sente delle urla, provenire dall’altro appartamento della villetta bifamiliare che divide con la sorella ed il fratello, Antonio, conduttore di camion dell’immondizia. Per motivi ancora da chiarire, tra la sorella ed il fratello sul terrazzino volano parole grosse, poi un  litigio. Infine Antonio comincia selvaggiamente a picchiare la sorella, come riferito al gip da De Rosa. Raffaele non ci vede più dalla rabbia. Va in casa, prende un fucile a pallini carico. Come una furia si reca sul balcone, dove la sorella veniva ancora malmenata dal fratello, sotto gli occhi increduli della nipotina. De Rosa esplode un primo colpo contro Antonio che si accascia a terra. Forse accidentalmente, lo dovrà chiarire la perizia balistica posta in essere dai carabinieri, parte un altro colpo, che solo per un caso fortuito non colpisce la bambina. È la sorella, forse intervenuta per calmare Raffaele, che si frappone tra il fucile ed il colpo, con la piccola ferita solo di striscio: “Dovevo intervenire- dice De Rosa al gip- per difendere mia sorella”.

Alla fine le parole di De Rosa erano le stesse dichiarate ai carabinieri della stazione di via Atenolfi, coordinati dal Maggiore Massimo Cagnazzo, intervenuti a Croce dopo la tragedia e coincidevano, almeno stando ai primi riscontri, con le perizie ed i primi rilievi effettuati sul posto. L’interrogatorio di garanzia si è concluso con la convalida dell’arresto e l’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Mentre non sembra migliorare la situazione clinica del fratello Antonio, il legale Macario attende le perizie balistiche ed altro materiale probatorio per studiare attentamente il da farsi. Sviluppi sulla linea difensiva potrebbero arrivare solo nei prossimi giorni. E resta in attesa delle perizie balistiche, che potranno confermare la dinamica di quella che è stata una tragedia familiare. (Vincenzo Lamberti)