Una città divisa tra rabbia e sgomento

Cava de’ Tirreni. La tragica notte tra giovedì e venerdì Lucia Vitale avrebbe cercato di suicidarsi. Dopo aver ucciso il marito Giovanni Di Marino, sgozzato con una roncola, avrebbe tentato di togliersi la vita imbottendosi di psicofarmaci. È questa la confessione choc venuta fuori ieri mattina nel carcere di Fuorni dove Lucia Vitale, assistita dall'avvocato Barbara Mauro, è stata interrogata nuovamente dopo che sabato pomeriggio il pm Lo Mastro era stato costretto a sospendere l'audizione. «La mia assistita è da anni in cura al centro di salute mentale e da giorni non prendere farmaci per tale motivo è in evidente stato confusionale» ha spiegato l'avvocato Mauro. Nella stessa mattinata di ieri il giudice udienza preliminare Giovanna Le Rose ha convalidato l'arresto e la misura cautelare in carcere. Già in queste ore l'avvocato Mauro ha presentato una copiosa documentazione sullo stato mentale della signora Vitale a supporto della sua istanza di scarcerazione e trasferimento in una clinica specializzata. Lucia Vitale è apparsa disorientata e solo a fatica e con lunghe pause è riuscita a rispondere alle domande del pm. A quanto si apprende la donna avrebbe riferito di continui litigi con il marito specie negli ultimi tempi. Litigi, che secondo le sue parole, sarebbero state il preludio del folle gesto. Al momento l'accusa è di omicidio anche se gli inquirenti attendono i risultati dell'autopsia per poter provare l’aggravante della premeditazione. I familiari di Giovanni Di Marino, rappresentati dall'avvocato Ugo Della Monica, voglio sapere se il muratore è stato narcotizzato con una dose di psicofarmaci prima di essere ammazzato. Si dovrà attendere ancora un decina di giorni, salvo rinvii i risultati dell'esame autoptico saranno depositati intorno al 20 agosto. Al momento l'unica certezza resta l'ora del decesso l'una e 30 di notte quando Lucia armata di una roncola ha colpito il marito recidendo carotide e giugulare. Nessuno nel vicinato avrebbe sentito un minimo rumore. Intanto ieri mattina i familiari e gli amici hanno dato l'ultimo saluto a Giovanni Di Marino. Alle 9,30 il feretro è stato adagiato al centro del vialone del cimitero ed è iniziata una breve cerimonia funebre alla presenza di un centinaio di persone. I genitori del muratore hanno voluto che fosse seguito il rito osservato dai testimoni di Geova. Un amico di Giovanni ha ricordato l’operaio come uomo buono ed onesto, infaticabile lavorato che ha cercato in ogni modo di difendere e mantenere unita la sua famiglia. Nessun accenno alla moglie. Sofferente la madre di Giovanni, chiuso in un pianto composto il padre e gli altri parenti. «I bambini non sanno ancora nulla – hanno confessato alcuni conoscenti – Ora la maggior preoccupazione è per loro: chissà quale sarà il loro destino».

Simona Chiariello, Il Mattino