Parcometri fuori uso raid dei vandali

 

Pagani. Danneggiati cinque parcometri in varie strade della città. Degli incivili hanno messo della colla nelle fessure delle colonnine per la ricezione delle monete per pagare la sosta oraria o hanno ricoperto di spray alcuni impianti e in un caso sono andati anche oltre. C'è stato chi, infatti, ha cercato di staccare da terra la colonnina. I vandali sono andati in azione nel centralissimo Corso Ettore Padovano, via Marconi, via Cesarano e via De Gasperi (ex via Nazionale). Un gesto che lascia pensare che possa essere collegato alle proteste di questi giorni contro questo nuovo sistema di sosta. L'arrivo dei parcometri a Pagani aveva suscitato molte contestazioni perché, secondo alcuni non c'era stato il tempo per abituarsi al nuovo sistema e era stata scarsa l'informazione sul cambiamento del pagamento della sosta oraria. E polemiche c'erano state anche per l'invito del sindaco Alberigo Gambino a essere inflessibili nell'accertamento delle infrazioni al pagamento della sosta. Insomma, quello che in altre città è un fatto ormai presente da anni, a Pagani ha suscitato in alcuni cittadini malumori e proteste: evidentemente qualcuno è andato oltre. Prendersela con il sindaco, poi, perché aveva chiesto una cosa ovvia come quella di contravvenzionare i furbi e i menefreghisti è assolutamente assurdo. E così c'è stato chi dalle lamentele è passato al criminale danneggiamento delle colonnine per il pagamento del parcheggio. «È un atto di grande inciviltà – afferma il sindaco – messo a segno da balordi senza scrupoli. L'istallazione dei parcometri rientra nel progetto di regolamentazione e trasparenza dei parcheggi pubblici. L'amministrazione andrà avanti per la sua strada, da gesti che nulla hanno a che vedere con la civiltà della città di Pagani». Un analogo gesto incivile fu commesso alcuni mesi fa in via Termine Bianco, sempre nella città di Sant'Alfonso, all'incrocio con via Filettine. In quest'ultimo caso furono danneggiati gli impianti che scattavano fotografie a chi passava con il rosso ai semafori, i cosiddetti photored che avevano fatto si che venissero scattate numerose fotografie agli automobilisti, camionisti e centauri indisciplinati.

 

Luigi Falcone, Il Mattino