Eboli. Patente falsa, conto bancario falso. La truffa era andata in porto. Ma all’uscita della concessionaria, con una fiammante Mercedes classe C, i due napoletani hanno trovato il maggiore Francesco Mazzotta e gli agenti della guardia di finanza di Salerno. Paletta sul cruscotto: «Prego accosti, scenda dall’auto con le mani bene in vista». Due minuti dopo: «Lei e il suo amico siete in stato di fermo». Brillante operazione antifrode, quella conclusa martedì mattina a Eboli, dalla guardia di finanza di Salerno. I truffatori erano piuttosto scaltri. Compravano auto di lusso con una patente rubata ad un uomo dell’agro nocerino sarnese. Sovrapponevano una loro foto sul documento di identità. Alla concessionaria, poi, fornivano l’iban (abi, cab e cc, i dati bancari) di un altro cittadino ignaro. Di lì a poco, l’uomo “clonato” e derubato si sarebbe ritrovato a pagare le rate per la Mercedes classe C, mentre l’auto dei sogni se la sarebbero goduta i due napoletani. Truffa sventata dopo un lungo lavoro di intelligence. In carcere sono finiti i due scaltri protagonisti. G.M., 36 anni, e G.M., 34 anni, originari di Marigliano e Castello Cisterna. L’auto e i documenti sono stati sequestrati. Per evitare la loro fuga, gli uomini del maggiore Mazzotta hanno circondato tutta l’area intorno alla concessionaria, nella periferia di Eboli. L’accerchiamento ha funzionato, le pattuglie in borghese prima, le auto con i lampeggianti accesi poi, hanno chiuso ogni spazio di fuga ai due truffatori. Finiti in trappola, i due napoletani non hanno opposto resistenza. Mani bene in vista, sono scesi dalla Mercedes e dall’Audi A3, con la quale avevano raggiunto Eboli. Trasportati in caserma, effettuata l’identificazione, i due fermati sono stati accompagnati al carcere di Salerno Fuorni. I due napoletani devono ora rispondere di frode aggravata. Gli agenti della polizia tributaria non escludano altri colpi di scena con le indagini ancora in corso. Nelle prossime ore, a carico dei due arrestati potrebbero essere sollevate altre ipotesi di reato. Il maggiore Mazzotta seguiva da diversi giorni i due trentenni. Con una squadra antifrode in borghese, pedinava ogni movimento dei due indiziati tra Eboli e Battipaglia. L’inchiesta ha preso il via dalle segnalazioni partite proprio dalla Piana del Sele. Alcune concessionarie di auto, lungo la statale 18, hanno scoperto di aver ceduto macchine costose ad alcuni clienti che avevano fornito conti bancari falsi, o meglio, intestati a persone del tutto ignare dell’acquisto automobilistico. Una truffa in piena regola, con danni per migliaia di euro, per i commercianti d’auto lungo la Tirrenia Inferiore e per i loro clienti. Lungo la florida strada non solo per l’oro bianco (la mozzarella) ma anche per il commercio ebolitano, battipagliese e capaccese, si è scatenato un autentico panico tra i venditori di auto. Patenti false, documenti falsi, conti bancari di altre persone. La truffa era studiata nei minimi dettagli. E i rivenditori di auto spesso cadevano nel tranello. Ai due napoletani di Castello Cisterna e Marigliano è andata decisamente male.

Francesco Faenza, Il Mattino