Agguato tra la folla: terrore e morte a Pagani

Pagani. Agghiacciante duplice omicidio in stile far west in pieno centro cittadino. E una terza persona è rimasta ferita ad un braccio ed è ora ricoverata all'ospedale di Nocera Inferiore. Morti Ben Manhud Abdelaziz, 45 anni della Tunisia da tempo residente in Italia e sposato con una paganese, e Sandro Cascetta, 33 anni di Malnate in provincia di Varese ma originario di Pagani, parente della moglie del tunisino. Ferito Davide De Felice, trentaduenne operaio anch'egli di Malnate, cugino di Cascetta. Ore 17,55. In piazza Corpo di Cristo c'è tanta gente. Di lì a poco inizierà la messa nella chiesa madre. In piazza c'è anche una pattuglia dei carabinieri della tenenza di Pagani. I cugini di Malnate sono andati a fare i biglietti in un'agenzia di viaggio: la sera alle 22 avrebbero fatto ritorno in Lombardia. Dopo aver mangiato un po' di "pere e 'o muss" i due incontrano il tunisino e iniziano a parlare. La pattuglia dei carabinieri ricomincia nel frattempo, il suo giro di perlustrazione e lascia piazza Corpo di Cristo. Dopo pochi minuti, arriva nei pressi della chiesa un grosso scooter con tre persone a bordo, vestite con tute da motociclisti e casco integrale: ed è pioggia di fuoco e terrore nel pieno centro della città, con la gente che scappa in ogni dove.

Due killer armati di pistola scendono dallo scooter e sparano contro il tunisino che, colpito in più parti del corpo, cade a terra in una pozza di sangue, vicino alla porta di accesso all'agenzia di viaggi. Sotto la pioggia di proiettili, almeno 14, esplosi in rapida successione, rimangono feriti i due cugini varesotti. Cascetta è colpito da un solo proiettile al cuore ma ha la forza di scappare: sale via Malet, gira a sinistra finendo in un cortile cieco, detto Largo De Felice, e cade esamine vicino a un portone di un fabbricato. I carabinieri lo ritroveranno dopo poco, morto, appoggiato al muro con il capo reclino in avanti. De Felice, invece, scappa lungo corso Ettore Padovano, svolta a sinistra per via Trotta (vicoletto che costeggia la villa comunale), sale le scale: è ferito perde sangue e dietro di sé lascia una lunga scia rossa. De Felice sbuca in via Garibaldi, nei pressi della scuola elementare "Manzoni" e svolta a sinistra per ritornare in via Malet: qui una pattuglia di vigili urbani lo trova e lo porta subito all'ospedale di Pagani e di qui poi andrà all'Umberto I di Nocera Inferiore. La città assiste ammutolita all'ennesimo episodio violento. Subito si formano i capannelli vicini alla scena del crimine per i soliti commenti, con tanto di bambini a seguito, come se fosse uno spettacolo. Il traffico è in tilt. Le sirene di ambulanze e carabinieri risuonano in ogni angolo. Sul posto arrivano i militari della tenenza di Pagani e quelli del nucleo operativo di Nocera Inferiore, il maggiore Massimo Cagnazzo e il tenente colonnello Francesco Merone, comandante il reparto operativo provinciale. Viene prima ritrovato il cadavere del tunisino, poi quello di Cascetta.

L'intera zona viene interdetta al traffico. Arriva il pm Elena Guarino della procura di Nocera Inferiore e poi sopraggiunge il collega Maurizio Cardea della Dda di Salerno. Iniziano i rilievi della squadra scientifica, tra le urla strazianti dei parenti dei defunti. Nella non lontana caserma dei carabinieri arrivano molte persone che saranno sentite quale informati sui fatti, tra cui quelli che si trovavano dalle 18 in poi in piazza Corpo di Cristo, ma l'omerta regna sovrana, comne anche negli altri casi di omicidio. Il tunisino era assai noto alle cronache giudiziarie e alla gente di Pagani e non solo. Il 29 settembre del 1999, al Rione Calenda di Nocera Inferiore Abdelaziz fu raggiunto da tre proiettili calibro nove in un agguato. Il tunisino, ex pugile, era stato coinvolto in molti episodi di violenza e reati vari. Anche i cugini residenti nella varesotto sono noti alle cronache giudiziarie. Per Pagani una nuova tragedia dopo i tanti episodi di agguati e assassini. Ieri notte sono state interrogate quattro persone a cui nelle prossime ore sarà effettuato lo «stube» per verificare se hanno usato armi da fuoco ieri. Tra le persone informate dei fatti ascoltato anche un noto neomelodico paganese. (Salvatore De Napoli)