Pagani. Una quindicina di proiettili calibro 9×21 hanno trucidato il tunisino Ben Manhud Abdelaziz, mentre un solo colpo ha raggiunto al cuore Sandro Cascetta, 33 anni di Malnate in provincia di Varese ma paganese di origine. Questo quanto emerge dalle autopsie tenute ieri dal medico legale incaricato dal pm Maurizio Cardea della Dda di Salerno che dirige le indagini sul cadavere dei due assassinati nell'agguato di lunedì scorso in piazza Corpo di Cristo, nel pieno centro cittadino di Pagani. Migliorano, invece, le condizioni del ferito Davide De Felice, trentaduenne operaio anch'egli di Malnate coinvolto come il cugino di Cascetta involontariamente dagli spari dei tre killer. L’uomo potrebbe essere presto trasferito al carcere di Fuorni. Secondo la ricostruzione degli investigatori sono andati quasi tutti a segno i 18 proiettili calibro 9X21 sparati dal commando assassino in piazza Corpo di Cristo, che voleva la morte solo del quarantacinquenne Abdelaziz. Si tratta di assassini probabilmente dalla non grande preparazione tecnica militare e forse quella eccessiva pioggia di fuoco è stata determinata dal timore che il tunisino potesse reagire pur se ferito gravemente, ricordando che in un altro agguato, nel 1999, nonostante fosse stato colpito da tre proiettili calibro nove Abdelaziz era riuscito a salvarsi. Intanto, in città arrivano i rinforzi promessi per carabinieri e polizia, come deciso nella riunione del comitato per l'ordine pubblico e la sicurezza presieduto dal prefetto Claudio Meoli: da oggi saranno 20 carabinieri in più (una decina di pattuglie della compagnia d'intervento operativo addestrate al controllo del territorio) ad operare nell'arco delle 24 ore e tre le pattuglie della polizia di stato con in totale sei uomini divisi in vari turni che si aggiungeranno a quelle che normalmente mettono in campo i carabinieri. Una maggiore presenza di forze dell'ordine già sperimentato la pasqua dello scorso anno quando furono tentati due omicidi e fu ammazzato Antonio Venditti: in quel caso la spirale di violenza terminò. Sul fronte investigativo proseguono gli interrogatori dei carabinieri diretti dal maggiore Massimo Cagnazzo e del reparto operativo di Salerno con il tenente colonnello Fracesco Merone. Fino ad ora sono state ascoltate trenta persone informate sui fatti, molte delle quali considerate facenti parti o vicine alla criminalità paganese. L'inchiesta si rivolge a vicende criminali paganesi anche se non si trascurano pure le indagini sul conto degli altri due coinvolti nell'agguato, Cascetta e De Felice, entrambi finiti nei guai giudiziari nel Nord Italia. Certamente ha colpito gli investigatori il ritrovamento del fucile kalashnikov a casa De Felice.
(Salvatore De Napoli)