Si indaga tra le amicizie del tunisino

Nocera Inferiore. Pagani. Continua incessante il lavoro dei carabinieri per scoprire gli autori del duplice omicidio di lunedì scorso. Al vaglio degli inquirenti tutte le conoscenze di Ben Manhud Abdelaziz. Si cerca di capire quale sia stata la causa scatenandi che ha armato la mano dei tre killer che hanno trucidato il tunisino in piazza Corpo di Cristo. Si cerca di comprendere anche quali siano i rapporti reali intercorsi tra Abdelaziz e Sandro Cascetta, 33 anni di Malnate in provincia di Varese, colpito e deceduto nello stesso agguato, e ancora con Davide De Felice, trentaduenne cugino e compaesano di Cascetta, rimasto ferito dalla pioggia di proiettili calibro nove sparati dagli attentatori, e i questi due fossero solo in vacanza a Pagani o se c'era dell'altro. Le indagini procedono in ogni senso anche se il contesto nel quale è maturato l'omicidio sembra essere chiaro: il tunisino era un indipendente, dava fastidio a tanti in città e non voleva assoggettarsi ad alcuna predominanza criminale. Si scava quindi nel passato recente di Abdelaziz e in qualche sua "impresa" degli ultimi tempi. Intanto arriva una precisazione da parte del consigliere comunale delegato alla sicurezza su una vigilessa che, secondo alcuni organi di informazione, avrebbe cercato di fermare i tre killer a bordo di uno scooter. «La vigilessa in servizio ai Pilomat di corso Ettore Padovano lunedì scorso – afferma Schiavo – non ha fermato la moto con a bordo i killer. Non ha intimato loro l'alt, né tantomeno ha cominciato a segnare il numero di targa ed ad identificarli. Ha solo assistito alla prima scena del delitto. Da vigile a tempo determinato non era munita di pistola d'ordinanza e ha cercato riparo nel primo portone di corso Ettore Padovano, chiamando la centrale che ha provveduto affinché una pattuglia raggiungesse il posto e ad allertare i carabinieri». (Salvatore De Napoli)