Ha avuto luogo oggi a Paestum, presso il Salone Espositivo dell’Hotel Ariston, la seconda giornata della XI edizione della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico.
In mattinata, su proposta dell’Osservatorio Europeo del Paesaggio, che ha sede a Padula (Sa), è stato istituito il Forum dei Siti Unesco del Mezzogiorno.
L’intesa è stata firmata dal Presidente della Provincia di Salerno Angelo Villani insieme ai Presidenti delle seguenti Province: Agrigento, Bari, Benevento, Caserta, Catania, Enna, Matera, Medio Campidano, Messina, Napoli.
Ragusa e Siracusa.
Il Forum, che avrà la sua Segreteria Tecnica presso il Palazzo della Grancia di Sala Consilina, oltre ad accompagnare ed assistere le Province nella individuazione, programmazione e adesione a programmi e progetti nazionali ed internazionali, ha il compito di candidare alle Regioni di competenza un apposito programma integrato per individuare una Rete Interregionale di offerta sui programmi POIn e PAIn per i siti Unesco del Mezzogiorno.
Il Forum godrà dell’assistenza tecnico-scientifica dell’Osservatorio Europeo del Paesaggio e dell’assistenza organizzativa di UPI-TECLA.
A breve saranno stabiliti e resi operativi responsabilità e ruoli delle Province rispetto ai responsabili dei Siti Unesco in accordo con le Direzioni Regionali del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, oltre alle responsabilità, ruoli e funzioni per la candidatura unitaria alle Regioni di competenza per l’accesso alle risorse del POIn e del PAIn.
“Con il Forum dei Siti Unesco del Mezzogiorno – – ha dichiarato il Presidente della Provincia di Salerno Angelo Villani – abbiamo creato una Rete Interregionale in grado di configurarsi come sistema autonomo di offerta capace di rispondere alle esigenze ed ai fabbisogni specifici della domanda turistica di riferimento. Il Forum sarà lo strumento che consentirà l’integrazione su scala interregionale del patrimonio culturale, naturale e paesaggistico, nella prospettiva di conseguire una maggiore diversificazione dell’offerta delle Regioni, soprattutto ragionando in termini di destagionalizzazione dei flussi turistici”.
“Condivido pienamente la proposta del Forum dei Siti Unesco del Mezzogiorno, decisamente funzionale all’attività del mio Assessorato – ha dichiarato l’Assessore regionale al Turismo, Claudio Velardi – e lancio, da questa sede, la proposta di istituire un Marchio South Italy, capace di raggruppare Reti con all’interno più marchi. Non tanti. Pochi ma riconoscibili, come la Rete dei siti Unesco. Fatto questo, bisogna concentrare le risorse sulla valorizzazione e promozione dei nostri siti, rendendoli fruibili e gestibili. Ritengo che il pubblico sia molto capace di restaurare i nostri siti ma poco capace di gestirli e promuoverli: a tal proposito è auspicabile una sinergia pubblico/privato”, ha concluso Velardi.
“Obiettivo del Forum dei Siti Unesco del Mezzogiorno – sostiene l’Assessore all’Ambiente della Provincia di Salerno e Presidente dell’Osservatorio Europeo del Paesaggio Angelo Paladino – è quello di promuovere e sostenere lo sviluppo socio economico delle autonomie locali del Mezzogiorno mediante l’integrazione euro-mediterranea del patrimonio culturale, paesaggistico e ambientale. Ciò consentirà di superare il localismo e la scarsa organicità che hanno sinora caratterizzato le politiche territoriali in materia di turismo, in particolar modo al Sud, puntando decisamente su competenza di Area Vasta”.
Di seguito le altre iniziative che hanno animato la seconda giornata della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico.
Alla Bmta le nuove frontiere dell’archeologia: il virtuale, come utilizzarlo?
“Archeovirtual 2008”, un Workshop per raccontare la Mostra del Cnr I sogni e le emozioni di Franz Fischnaller in “Visioni e Visionari” edito da Electa Antinucci del Cnr: “Ci vuole un obiettivo per poter fruire correttamente del virtuale”
L’archeologa Buana: “La percezione forte del virtuale è fondamentale per la ricerca”
Quando il tocco di uno scenografo Premio Oscar accresce l’affluenza al Museo:
sono i creativi dei Beni Culturali i nuovi professionisti richiesti dal settore Nella seconda giornata della XI BMTA focus sul futuro del “ArcheoLavoro”
L’Isfol anticipa a Paestum alcuni contenuti del prossimo manuale per gli operatori su Area occupazionale – Beni Culturali
Il virtuale è uno strumento di comunicazione. Come utilizzarlo per la ricerca?
Ha cercato di rispondere a questa domanda, partendo da una serie di esperienze importanti nel settore delle tecnologie per i beni culturali, il Workshop di presentazione della Mostra “Archeovirtual 2008: eredità e prospettive, visioni e visionari”, realizzata nell’ambito della Bmta 2008, in collaborazione con VHLab del CNR ITABC Istituto per le Tecnologie Applicate ai Beni Culturali e curata da Sofia Pescarin con Eva Pietrosi. La Mostra espone 12 tra i migliori progetti di Archeologia virtuale degli ultimi anni su dinamiche della comunicazione con forte presenza della rete, dello scambio.
Tra i protagonisti della Mostra Franz Fischnaller, Chief Designer, Project and Production Manager Fabricators, che ha presentato “Visioni e Visionari: arte, mente, spazio, intelligenza connettiva”, Anteprima nazionale del volume “Retrospective Virtual Archeological Museum”, edito da Mondatori, Electa.
“Abbiamo bisogno di sognare – ha detto Fischnaller – di portarci in spazi diversi e con la tecnologia di oggi si può fare. Entrare ad esempio in un hotel o in una navicella spaziale di artificial intelligence, dove schermi invisibili diventano visibili ed avatar diventano presenze, creare ambienti simulati dove il visitatore può diventare parte. La tecnologia non è più il primo piano, ma diventa il media che dà la sensazione dell’immersione totale in quest’ambiente:
la Venere di Botticelli che esce dal suo quadro e diventa un avatar, per esempio, o la torre di Chicago che viene trasferita in un’altra città. Così si trasferisce cultura da un luogo ad un altro, permettendo alle persone di incontrarsi in modi diversi, interagendo. E nello stesso tempo non va dimenticata l’emozione che pure va trasmessa”.
Richard Beacham, Docente del King’s College di Londra, ha mostrato una performance con attori e maschere reali in spazi virtuali: un esempio di spettacolo del teatro antico.
Francesco Antinucci, Dirigente di Ricerca presso il CNR ISTC Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione di Roma, ha posto, invece, il problema degli usi per la fruizione delle ricostruzioni virtuali. Ha premesso che, entrando in un museo oggi, si nota che non è cambiato nulla rispetto a 15 anni fa: “Negli anni scorsi c’è stata qualche sperimentazione, oggi è tutto fermo”. Ha poi portato l’esempio della Pixar, società che ha lavorato tanto e da tanto tempo per la computer grafica. Dalla nascita dal 1979 dalla Lucasfilm, dall’85 quando produceva un computer, fino ai risultati straordinari incluso l’Oscar di quest’anno per il miglior film a Ratatouille. “L’avatar – ha detto Antinucci – è una metafora usata come sistema di interfaccia. Deve avere un obiettivo e uno scopo, perché mandare un avatar alla ricerca di qualcosa non ha senso. Un solo utilizzo del tempo reale è possibile, ed è la condivisione, l’idea che più persone possano condividere uno spazio in cui vale la percezione comune. Oppure il contesto del gioco”.
Hanno poi partecipato al dibattito.
Luciano Ragazzi, Responsabile del Sistema Informativo del Patto dell’Agro, che è un’agenzia di sviluppo locale della Valle del Sarno di Nocera Inferiore (Salerno). Nel Castello di Fienga è stato aperto un teatro virtuale stereoscopico aperto alle scuole. E’ stata poi realizzata la ricostruzione scientifica di cinque siti archeologici della Valle del Sarno, il teatro romano di Pareti, la necropoli di Pizzone, la villa Prete di Scafati, la tomba della Principessa di San Valentino Torio e la tomba del Guerriero di Sarno. Ragazzi ha presentato ancora la mascotte Netes, che è un gambero estinto del fiume Sarno, che diventa Cicerone e accompagna i ragazzi nel loro viaggio nel tempo. Il Teatro romano e il Castello di Fienga sono presenti anche in Second Life.
Stefano Conconi, della Infobyte Spa di Roma ha precisato: “Siamo stati tra i primi a produrre realtà virtuale in tempo reale. Dal 1992 Infobyte è leader nello sviluppo di progetti di realtà virtuale. Diverse sue applicazioni sono in mostra permanente al Demo Centre della Silicon Graphics Inc. di Mountain View, California, mentre ‘La Basilica di San Pietro’ si trova attualmente nel padiglione Innovation Center ad Epcot (Orlando, Usa), la città tecnologica di Disneyworld. ‘La tomba di Nefertari’, sviluppata in collaborazione con il Getty Conservation Institute (Los Angeles, Usa) ha tenuto banco in occasione della mostra al Palazzo Ruspali di Roma, così come il Cd Rom ‘The Italian Metamorphosis’, realizzato in collaborazione con il Guggenheim Museum di New York in occasione della prestigiosa mostra omonima.
Maria Stella Busana è invece un archeologo classico, che si è sforzata di cambiare mentalità: “Siamo arrivati alla visualizzazione, alla fine di una ricerca durata sei anni. La ricostruzione così percettiva è tutt’altra cosa. Si apre un nuovo mondo. Quando vedi davanti a te concretizzata l’ipotesi che avevi fatto, allora vedi appagati i tuoi sforzi. Lavorare con una percezione così forte è fondamentale per la ricerca”.
Sono i creatori di “sensazione d’antichità”, nuovi manager free-lance imprenditori di sé stessi e della propria conoscenza, i professionisti attesi sul mercato occupazionale dei Beni Culturali: una competenza sempre più sofisticata e flessibile capace di mediare tra i “tecnicismi” classici del settore e gli eccessi di spettacolarizzazione della divulgazione di massa.
Tutti concordi le testimonianze autorevoli intervenute questa mattina per la sezione ArcheoLavoro alla Presentazione dell’Offerta Formativa e, a seguire, delle Figure Professionali e delle Nuove Competenze nei Beni Culturali nell’ambito della XI edizione della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico in corso di svolgimento a Paestum.
In successione le due sessioni di lavoro hanno visto prima alternarsi diversi docenti dei Corsi di Laurea (Triennali e Magistrali) e Master in Archeologia, Beni Culturali e Turismo Culturale di tutta Italia che hanno presentato alla platea di giovani studenti delle ultime classi degli Istituti Superiori ad Indirizzo Turistico l’offerta formativa attivata nei propri Atenei.
Oltre alle specializzazioni in Archeologia Classica, è soprattutto sui Corsi legati ad iter e curricula più flessibili pensati per l’evolversi dei trend di fruizione dei siti archeologici e del patrimonio immateriale che i relatori hanno catturato l’attenzione della platea: dal Corso di Laurea in Comunicazione nei Mercati d’Arte e della Cultura della Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM (rappresentata da Luca Peyronel) al Corso di Laurea Magistrale in Archivistica e Biblioteconomia dell’Università di Bologna Alma Mater (rappresentata da Maurizio Cattani), passando per la Laurea Triennale in Cultura ed Amministrazione dei Beni Culturali della Federico II di Napoli (illustrata da Luigi Cicala) fino ad arrivare al Master in Governance del Turismo Culturale dell’Università degli Studi di Padova (relazione del Direttore Paola Zanovello) e alla Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici dell’Università di Lecce (presentata da Gianluca Tagliamonte).
Le figure formate? Comunicatori del patrimonio, esperti in progettazione e gestione del turismo, conservatori del patrimonio scavato, catalogatori di reperti. Interdisciplinarietà del percorso di studi, costruito anche grazie all’apporto di dipartimenti della didattica diversi come comunicazione, economia e scienze politiche, e possibilità di sperimentarsi già sul campo, sia in missioni che in laboratorio, è il comune denominatore esposto dai docenti presenti che hanno tenuto con forza a rimarcare alla giovane platea due
presupposti: la necessità di intraprendere questa strada con ferma convinzione e passione, sapendo che la figura romantica dell’archeologo potrebbe essere raggiunta a fatica e poi mal pagata, ed essere pronti a misurarsi con le mutevoli esigenze del mercato e l’esiguità dei fondi per la ricerca, come ricordato da Paola Zanovello nel rimarcare l’adesione dei presenti all’evento di Paestum anche nel giorno dello sciopero a Roma “per spiegare e condividere le stesse problematiche con voi ragazzi in sala, universitari del futuro”.
Dal mondo accademico al mondo del lavoro, è toccato ad alcuni esperti del settore operativi sia nel campo pubblico che privato presentare subito dopo le competenze emergenti nei Beni Culturali. Cinque i profili tipo delineati dall’Isfol Orienta Online che, con Ginevra Benini, ha anticipato alla BMTA alcuni contenuti del prossimo Manuale per gli Operatori sull’Area occupazionale – Beni Culturali, prezioso strumento di orientamento alla scelta professionale:
Responsabile della Sicurezza dei Beni Culturali, Responsabile della Didattica all’interno delle istituzioni culturali, Esperto di Marketing Culturale, Organizzatore di Eventi Culturali, Fundraiser dei Beni Culturali. “Ma ciò che soprattutto mi preme di consigliare ai giovani che si vogliono affacciare a questo mondo del lavoro – ha aggiunto la Benini – è di farlo seguendo una via imprenditoriale, aprendo una propria Agenzia di Servisi o Attività di Service rivolta sia al pubblico che al privato”.
“In Italia c’è bisogno di uno scatto d’orgoglio: se siamo il Paese dei contenuti pensiamo ad essere anche il Paese capace di mediare questi contenuti”, ha sottolineato Maria Antonella Fusco della Direzione Generala del MiBac. “Occorre – ha continuato – formare dei mediatori culturali capaci di venire incontro alle esigenze del pubblico dei Siti, spesso eterogeneo, per superare la dualità tra storici dell’arte del Museo, spesso incomprensibili ai più, e la divulgazione all’opposto troppo esemplicativa e sciatta proposta dai media”.
“Il nuovo trend di oggi è all’insegna del turismo sensoriale, esperenziale ed
immateriale: oggi occorre creare una sensazione di antichità” ha sottolineato lo scrittore Marxiano Melotti ricordando l’esempio del Museo Egizio di Torino che, da quando ha affidato i suoi allestimenti allo scenografo Premio Oscar Dante Ferretti, pur non mutando assolutamente la collezione, ha più che raddoppiato le proprie presenze. “Trucchi del mestiere” che vengono indotti anche presso il prestigioso Master in Cultural Experience Design and Managment Domus Academy che, come spiegato dal Direttore Monica Scanu, forma i propri iscritti ad applicare la creatività al processo di valorizzazione dei Beni Culturali. Un esempio tangibile, la Mostra di “Arte Contemporanea e Design in Israele Oggi”
curata da una studentessa del Master dal prossimo aprile ospitata alla Fiera d’Arte Contemporanea.
I lavori sono stati moderati dal giornalista del Corriere del Mezzogiorno Gabriele Bojano che, restando sul tema, ha rilanciato la proposta di creare un percorso subacqueo al largo della costa Litoranea di Salerno alla scoperta dei reperti risalenti allo sbarco nella seconda guerra mondiale.