Nocera : Giù le mani dai nostri reparti

 

 

 

Nocera Inferiore. Giù le mani dai nostri reparti di alta specializzazione. Lo gridano a gran voce dirigenti e primari dell'Ospedale Umberto I di NOCERA INFERIORE che hanno preso parte, ieri mattina, all'incontro con i sindaci di NOCERA INFERIORE e Pagani per discutere delle conseguenze del Piano Ospedaliero: anche il nosocomio di NOCERA INFERIORE ha un futuro a rischio. La struttura dovrebbe diventare Dea di III livello, ma in realtà sono previsti diversi tagli sia ai posti letto (ben 59) che ai reparti. Per Romano e i primari «non è immaginabile che un ospedale che viene definito con questo livello debba perdere ad esempio un reparto così fondamentale come la chirurgia d'urgenza». A rischio ci sarebbero anche altri reparti che oggi sono punta di diamante della sanità locale. «Non ci toccate l'alta specializzazione – ha detto il direttore sanitario Vincenzo Raiola – oltre a neurochirurgia ci sono reparti che rappresentato un vero vanto per la nostra struttura come quello di oncologia. Realtà costruite con professionalità e sacrifici che non possono essere distrutte».
Dall'incontro con i dirigenti delle Unità operative degli ospedali di NOCERA INFERIORE e Pagani una proposta concreta e provocatoria insieme: creare un'azienda nuova di zecca scorporando gli ospedali delle due città dall'Asl Sa 1. Questa sarebbe l'unica strada per salvaguardare le due strutture che con il nuovo piano ospedaliero sarebbero penalizzate non poco. L'idea è stata lanciata dal primario di neurochirurgia dell'Umberto I, Michele Genovese, secondo il quale tale soluzione «Consentirebbe di sgravare l'Asl Sa1 dei costi dei due ospedali che, andando a costituire un'azienda autonoma, potrebbero salvaguardare le proprie eccellenze rappresentate da reparti di alta specializzazione». La proposta è stata portata anche al tavolo della conferenza dei sindaci dell'Asl Sa1 tenutasi ieri a Cava de’Tirreni per discutere delle misure straordinarie adottate per razionalizzare e riqualificare il sistema Sanitario Regionale Campano e permettere il rientro del disavanzo. L'incontro di ieri mattina è stato promosso proprio dai primari dei due plessi ospedalieri, con la sinergia dei sindaci di Nocera e Pagani, per discutere delle difficoltà quotidiane che incontrano nell'organizzazione del lavoro di corsia a seguito delle recenti disposizioni regionali e dunque, dell'approvazione da parte della giunta del Piano Ospedaliero di Rientro dal disavanzo economico-finanziario. I primari hanno rivendicato un ruolo di intermediazione tra la base sanitaria, il mondo politico-istituzionale e la dirigenza sanitaria che da qualche anno non viene più riconosciuto loro, con enormi conseguenze sull'organizzazione del lavoro e sulla capacità di affrontare e risolvere le problematiche dell'azienda. Sul tavolo poi tutte le ripercussioni che il nuovo piano regionale potrebbe causare sul territorio. «A NOCERA INFERIORE la questione riguarda la salvaguardia di alcuni reparti di altissima specializzazione da salvaguardare – hanno dichiarato Michele Genovese e il direttore sanitario Vincenzo Raiola – a Pagani esiste una situazione vergognosa rappresentata da una piastra d'emergenza per la quale sono stati spesi sessanta milioni di euro e che rischia di non vedere la luce nonostante esistano già tutte le strumentazioni necessarie». Un vero e proprio scempio perpetrato da Bassolino e Montemerano che, secondo il sindaco di Pagani, Alberico Gambino, si ripercuote inevitabilmente sulla salute dei cittadini. «I cittadini si vedono negare il diritto alla salute – dice Gambino – Bassolino, Montemarano ed i loro compagni stanno perpetrando una rapina ai danni della Sanità della Provincia di Salerno e dell'Agro». Per il sindaco Antonio Romano occorre fare anche mea culpa. «Se i vertici aziendali fossero stati più attenti – ha detto – e concentrati sui problemi esistenti forse non saremmo a questo punto ma avremmo potuto studiare eadottare tutte le strategie opportune per evitare questo scempio».

fonte ilmattino.it di Algia Testa