La voce del Vescovo. Insieme e in”rete” davanti alle povertà

 Avvenire, Anno XLI n°297-                                                                                                                                       

di GIOACCHINO ILLIANO.

Come <<operaio della prima ora>>, grato al Signore per il dono della chiamata a lavorare nella vigna dell'Agro da ben 21 anni chiamo tutti i figli di questa Chiesa a unirsi a me nella fatica della nuova evangelizzazione del territorio. Infatti, come già in diverse occasioni ho avuto modo di ribadire, se nella nostra amata terra ci sono e sono tanti i problemi sociali, è proprio perchè essa ha bisogno urgente di Vangelo, di valori cristiani ( e perciò profondamente umani!), di una cultura della solidarietà e di quella giustizia superiore, come l'ha definita Gesù, che si manifesta nella ricerca e nell'amore verso gli Ultimi, i nuovi poveri di oggi. Il Sinodo(cf L.F./I n.50) ci ha indicato tra questi tutto il mondo del lavoro-dai contadini agli operai, dagli artigiani ai commercianti, agli impiegati dei cosidetti "terzo" e "quarto" settore- a cui già cinque anni fa dedicammo una speciale attenzione pastorale secondo lo scadenzario postsinodale.

Dunque come una terra riarsa e squarciata che attende l'acqua ristoratrice, così il nostro Agro è assetato di quella Parola che sola può risanarlo dai suoi mali e far fiorire in esso la speranza.

Da questo punto di vista il convegno di settembre, mentre ha chiuso ufficialmente le celebrazioni per il X anniversario dell'alluvione di Sarno e aprirà il nuovo anno pastorale- che vivremo in comunione con la Chiesa universale nel ricordo di san Paolo-, traccerà per tutti noi le coordinate di un cammino che porterà la Chiesa a collaborare con le forze e le istituzioni positive presenti sul territorio in una "rete" di solidarietà atta a fronteggiare le numerose sfide sociali: i problemi legati alla crisi delle famiglie e ai minori; le varie povertà dell'Agro; la sicurezza e la legalità; la salvaguardia dell'integralità dell'ambiente; lo sviluppo e il lavoro.

I"laboratori", che sono usciti dal convegno, saranno una vera e propria cartina di tornasole circa l'impegno sincero della comunità dell'Agro nell'   "evangelizzare Il sociale". Intanto gli uffici delle tre aree e delle tre commissioni di settore, dirette dai rispettivi vicari episcopali, hanno approntato un programma che, col supporto delle comunità parrocchiali e religiose, nonchè delle aggregazioni laicali, aiuterà non poco la Chiesa diocesana ad ascoltare e valutare le istanze che salgono dai vari ambiti di esperienza umana; a studiare e suggerire piste di lavoro per costruire un benessere integrale delle persone; a impegnarsi in prima linea con la preghiera e la testimonianza della Carità in una soluzione efficace e strutturale dei vari problemi.

Urge, oggi come non mai, una Chiesa coesa che dia prova di unità e di comunione nello Spirito: l'Ut unum sint è il migliore augurio di buon lavoro che io possa fare a tutti. La preghiera finale e sacerdotale di Cristo, che negli anni ha dispiegato a Nocera-Sarno tutta la sua potente forza propulsiva della storia portandoci nel III millennio della fede, dimostra ancora oggi la sua impellente attualità: a cosa servirebbe una mente che pensa senza braccia disposte a lavorare? O dove mai queste saprebbero indirizzare i loro sforzi senza una chiara indicazione di pensiero? il regno di Dio che avanza sempre più nel tempo porterà senz'altro gli Ultimi a diventare "i primi", i prediletti dell'amore del Padre: è una profezia, è una promessa, è una primizia della Pasqua  del Signore! A noi il compito di accogliere questa bella e lieta notizia, a lavorare perchè, già da qui e da ora, inizi tale divino compimento! Benedico di cuore tutti, sacerdoti, comunità, operatori pastorali.

Avvenire, Anno XLI n°297