USURA : Vasta operazione dei Carabinieri di Nocera Inferiore

Prestiti fino a 20.000 euro al tasso d'interesse anche del 120% al mese, usurati che mentono per salvare gli strozzini, vittime dell’usura costrette a falsificare documenti d'identità o a altri mille sotterfugi pur di rimborsare il capitale ricevuto, un vorticoso giro di assegni e cambiali, coinvolgimenti di parenti e amici per "apparare" i soldi da dare agli "strozzini", una spirale infernale dove imprenditori e commercianti erano debitori di più usurai contemporaneamente. Emerge chiaramente in tutta la sua drammaticità il fenomeno dell'usura e la sua devastante portata sociale dall'operazione chiamata "Condor" ed eseguita ieri mattina dai carabinieri del nucleo operativo della compagnia di NOCERA Inferiore agli ordini del maggiore Massimo Cagnazzo e del tenente Giampaolo Scafarto. Su richiesta del pm Elena Guarino della procura di NOCERA Inferiore, il Gip Vincenzo Ferrara ha emesso sei ordinanze di custodia cautelare. Una quindicina tra commercianti e imprenditori sotto usura scoperti dagli inquirenti, otto dei quali figurano tra i complessivi 19 indagati dell'inchiesta: queste otto vittime di usurai sono ora indagati per favoreggiamento nei confronti dei loro stessi carnefici, per aver negato ai carabinieri di aver ricevuto prestiti dai cravattari. Gli arrestati. In carcere sono finiti: Guido Caterano, detto "'o Condor", 55 anni, commerciante di auto di Pagani; Luigi Galotto, "'o Slovacchio", 48 anni di Angri, domiciliato a San Marzano Sul Sarno; Vincenzo Contaldo, cinquantunenne infermiere di Pagani, abitante a Corbara, soprannominato "'o Caccaviello". Agli arresti domiciliari sono finiti Giovanni Cerchia, 67 anni, angrese di nascita ma residente a Pagani, commerciante di prodotti caseari; Antonio Galotto (cugino di Luigi Galotto), 42 anni, nato a Angri ma residente a Scafati, commerciante di ortofrutta e per Alfonso Russo, 42 anni, di NOCERA Superiore, autotrasportatore. Le accuse. Le indagini del pm hanno portato a indagare tutti e sei gli arrestati per usura, anche se il Gip ha poi ritenuto per Cerchia non sussistere i gravi indizi di colpevolezza circa questa accusa. Di estorsione sono indagati Caterano e Cerchia per aver costretto una vittima di usura a vendere la casa dove abitava, e Luigi Galotto (in verità, tentata) perché avrebbe cercato di far pagare il debito a un "usurato" con minacce anche di morte. L'inchiesta. Nel 2006 una vittima di usura denuncia ai carabinieri di essere sotto "strozzo" anche di Caterano. I militari del nucleo operativo, allora comandati dal tenente Erich Fasolino, iniziarono le indagini e scoprirono in capo gran parte degli arrestati un vasto giro di usura nell'Agro nocerino, nel napoletano e Lazio, con prestiti solitamente fino a 10.000 euro, concessi a tassi tra il 10 e il 120% mensile (un imprenditore per aver preso 8.000 euro in prestito per tre giorni ne dovette restituire 10.000). Dall'indagine è emerso che i presunti usurai agivano singolarmente e interagivano tra loro, scambiandosi informazioni sulla solvibilità o meno delle vittime, il patrimonio di queste e altre notizie utili all'illecita attività. Una volta concesso il prestito, decurtato a monte dell'interesse da pagare, la vittima consegnava alcuni assegni a garanzia della restituzione dello stesso. Se alla scadenza non veniva pagato il capitale, gli interessi si capitalizzavano e in breve tempo la somma di denaro da restituire aumenta spaventosamente.

 

fonte www.ilmattino.it servizio a cura di SALVATORE DE NAPOLI