Nocera Superiore. Un lunghissimo applauso, più forte dello scroscio della pioggia che ieri pomeriggio si è abbattuta su Nocera Superiore, e il coro degli amici, hanno accompagnato l'ultimo viaggio di Augusto Izzo, il ventenne che all'alba di lunedì ha perso la vita in un incidente d'auto, lungo la statale 18, mentre tornava a casa dopo una serata trascorsa con gli amici. Un lunghissimo corteo di amici lo ha accompagnato prima dalla sua casa, in via Santa Maria delle Grazie, fino alla chiesa di Santa Maria Maggiore, dove don Roberto Tortora ha celebrato il rito funebre, poi, verso il cimitero di Nocera Superiore. Nonostante la pioggia incessante che ha reso ancora più triste l'ultimo appuntamento di Augusto con gli amici di sempre e con la sua famiglia, in tantissimi hanno voluto esserci per attestare il loro affetto ad Augusto e alla sua famiglia. In una chiesa gremita di gente, don Roberto Tortora ha invitato i familiari a cercare in Dio la forza per superare il momento della perdita di un figlio nel fiore dell'età. Tra le righe, poi, un monito ai giovani a cercare in Cristo i valori a cui fare riferimento e crescere. É ancora, inevitabilmente vivo e dolorante nella comunità di Nocera Superiore, il ricordo di un'altra giovanissima vita tributata alla strada appena qualche mese fa, quella di Francesco, morto in un incidente stradale a soli sedici anni. Tantissime le attestazioni di affetto al giovane Augusto che, come hanno voluto più volte sottolineare i suoi amici nei messaggi letti dall'altare, lascia un vuoto incolmabile. L'intera comunità di Nocera Superiore si è stretta, ieri, attorno alla famiglia di Augusto, figlio del noto imprenditore Michele Izzo: tantissimi i volti noti della politica dell'Agro e dell'imprenditoria locale che hanno presenziato al rito funebre. Se per la famiglia, quello dell’addio è stato il giorno più triste, sul piano delle indagini si lavora ancora per tentare di ricostruire gli attimi in cui Augusto ha perso la vita, lungo una strada, la statale 18, che miete continuamente vittime. Difficile stabilire con certezza cosa sia accaduto: sull'asfalto non ci sono visibili segni di frenata e i danni arrecati all'area di delimitazione del cantiere dall'auto ormai fuori controllo di Augusto suggeriscono che il giovane abbia percorso oltre sessanta metri prima di schiantarsi contro un mezzo da lavoro parcheggiato nell'area del cantiere e così, morire.