Dr. Alberto D’Anna, nuovo manager dell’ASL Salerno 1

Portare la sanità dell’Agro e della Costa d’Amalfi fuori dalle secche. Riorganizzare, tagliare, economizzare, chiudere ed accorpare reparti, riclassificare gli ospedali. E, contemporaneamente,  migliorare i servizi. Sono questi gli imperativi imposti dalla Regione Campania al nuovo Direttore Generale dell’Asl Salerno 1 Alberto D’Anna. E lui, che ha preso il timone dell’azienda  da appena due settimane, ieri mattina ha voluto incontrare la stampa per illustrare il programma che si propone di attuare per assolvere al meglio al suo mandato. Ventitré comuni, oltre 350mila abitanti, sei ospedali ed altrettanti distretti sanitari con numerose strutture disseminate sul territorio, oltre tremila dipendenti. Un enorme patrimonio di uomini e mezzi  per garantire la salute ai cittadini del territorio. Un apparato che ora sembra essere diventato troppo costoso per i mezzi economici che lo Stato mette a sua disposizione. E che ora ha bisogno di una vera e propria “cura dimagrante”. L’azione del neo-manager si svilupperà su alcune direttrici principali: umanizzazione dell’assistenza, rapporto coi cittadini, trasparenza, miglioramento dell’organizzazione, formazione e motivazione del personale, informatizzazione. Il tutto avendo partendo da un punto fondamentale ed imprescindibile, come lui stesso ha spiegato: “Dobbiamo mettere al centro della nostra opera i cittadini ed il loro sacrosanto diritto alla salute. Sono loro gli azionisti della nostra azienda. E la salvaguardia della loro salute ci deve stare a cuore”. Alberto D’Anna vuol fare della Salerno 1 un’azienda modello, virtuosa per la gestione ed umana con i suoi pazienti: “Il rispetto sostanziale della persona è una pratica che viene assolutamente prima dell’aspetto tecnologico e gestionale. L’ammalato che si rivolge a noi deve sentirsi accolto, ascoltato, compreso. Si creerà in tal modo un rapporto ottimale fra operatori ed utenti, una base psicologica importantissima sulla quale basare poi cure appropriate, efficienti ed efficaci”. L’informatizzazione rappresenta un aspetto determinante della “cura”  messa a punto da D’Anna: “Informatizzare al massimo sistemi e procedure serve ad accelerare ed economizzare sui processi di produzione dei servizi, ma serve anche, e soprattutto, ad assicurare assoluta trasparenza in tutti i processi, in una gestione massimamente democratica”. La rimodulazione degli ospedali rappresenta il primo grosso nodo da affrontare. In una recentissima Conferenza dei Sindaci il Direttore Generale si è impegnato a rivedere la delibera che procedeva al ridimensionamento dei nosocomi di Cava e Scafati: “Cercheremo di rivedere il tutto –ha concluso- tentando di arrivare ad una organizzazione più rispondente alle esigenze dei cittadini pur tenendoci nel limiti imposti dalla nuova legge regionale”.  La teoria di fondo sugli ospedali è chiara:“Bisogna valorizzare le competenze specifiche dei singoli ospedali evitando che uno sia la fotocopia dell’altro. Le sovrapposizioni sono inutili e producono sprechi dannosi ed evitabili”. Le idee sono chiare, il tono rassicurante, la argomentazioni persuasive. Non resta che augurargli buon lavoro.