
Grandi emozioni e tre espulsi nella sfida Lattanzio firma il 2-2 per i molossi
Partita vera, elettrizzante. Persino elettrica. La Nocerina non ha fatto sconti. Patron De Marinis, per evitare equivoci, aveva messo premio. L’ Ippogrifo ha messo cuore, volontá e orgoglio. Alla fine il 2-2. Con "traditori" per eccesso di foga. L’esuberanza di Ganje ha lasciato troppo presto la Nocerina in 10. Sull’altra sponda Armonia, che col suo ingresso part time aveva acceso la luce per i sarnesi, è andato in tilt tirando un ceffone a Cocuzza e rimediando rosso assieme all’avversario, entrato in campo da un paio di minuti. Partenza con Ippogrifo versione annunciata, col 4-3-3 spurio, visto che Pallonetto diventa spesso il quarto a centrocampo per duttilitá risaputa. La Nocerina, orfana di Mangiapane, preferisce Zerillo a Cirillo.
• L’espulsione di Ganje, che entra scomposto su Sarno, costringe i rossoneri ad inventarsi un 4-4-1 con Tiscione centrale di centrocampo. I rossoneri, che avevano sofferto qualcosa a sinistra per un paio di disimpegni disinvolti di Mannone, tengono botta e vanno a segno nelle ultime battute del tempo. Dal lato sinistro, Cavallaro si inventa un gran destro che fa secco il debuttante Crocco, mal posizionato e con barriera da punto interrogativo. Ripresa, Coppola al posto di Zerillo per riportare Tiscione esterno alto. La Nocerina incassa il pareggio da contropiede. Armonia, entrato da poco, innesca Tortora, che batte uno Spicuzza non irreprensibile. L’inerzia cambia. L’Ippogrifo capisce di poter fare di più. La Nocerina si assenta. I tifosi si spazientiscono. Perdono le staffe quando D’Amico – bella la sua prestazione al rientro – alza troppo la testa sul suggerimento di Izzo. Ancora di più quando Pallonetto si inventa una conclusione dalla distanza che finisce in fondo al sacco, alla sinistra di Spicuzza. Si infervora la partita del settore Distinti. Se prima il rosario molosso era stato sgranato verso le forze dell’ordine per i fatti di Caserta e verso la societá in nome della programmazione futura (dal loro lato, distanti, c’erano De Marinis padre, Della Porta, Citarella, Marrazzo, Ussia e Fusco), adesso è un " andate a lavorare " esteso. Poi succede che Armonia non faccia onore al cognome che porta. Basta un istante. Lui e Cocuzza si infiammano e vanno fuori a braccetto (si fa per dire). Ippogrifo sempre in superioritá numerica. La luce però si spegne. Quando Pippetto Tiscione batte una punizione da sinistra e trova la testa vincente di Lattanzio (quarto gol per il giovanotto ’89 della Fiorentina), magari tra le esitazioni di chi dovrebbe blindare il vantaggio, il 2-2 è servito.
• La Nocerina continua a collezionare risultati positivi, malgrado le comprensibili smanie di futuro. Bravo Erra. All’ Ippogrifo, onestamente, il pareggio serve a poco, magari solo per il morale. Ma se la truppa di Squillante riesce a dare continuitá alla discreta prestazione nel derby, la possibilitá di salvarsi diventa vera e non si trasforma in chimera.
Marco Mattiello
I rimpianti di Erra e Squillante
Il tecnico rossonero: «Troppo ingenui». Il granata: «I soliti errori»
Derby vero, ma corretto, con la divisione della posta, che, alla fine, scontenta di più l’Ippogrifo, che mirava a conquistare i tre punti in chiave salvezza, riuscendovi quasi. Anche questa volta, i granata, non chiudono la gara in undici, senza riuscire a sfruttare al meglio l’opportunitá di aver giocato per oltre sessanta minuti in superioritá numerica. Il trio Tortora-Di Sabato-Armonia, per quel poco che ha giocato insieme, ha mostrato di essere un’arma in più nello scacchiere dell’Ippogrifo. Gigi Squillante, tecnico dei granata, manifesta tutta la sua amarezza: «Abbiamo sprecato una grande opportunitá per le classiche ingenuitá che, negli ultimi tempi, ci stanno caratterizzando. Questo significa che abbiamo dei limiti come collettivo. Con l’ingresso di Armonia, eravamo riusciti a dare più vivacitá alla manovra. Poi, una espulsione, secondo me ingiusta dello stesso giocatore, ci ha condizionati e limitati. Prima che Armonia si facesse espellere, abbiamo giocato bene col tridente. Abbiamo contenuto la Nocerina e, al momento giusto, l’abbiamo colpita, ribaltando il risultato. Quasi all’ultimo affondo, abbiamo concesso l’errore che una squadra che si deve salvare non può permettersi. Comunque, andiamo avanti fino in fondo. Non ammaineremo mai la bandiera. Sappiamo, anche dopo oggi, che nessuno ci regala niente. Spero che il gruppo possa trarre ancora più motivazioni da questo risultato». Alessandro Erra, più tranquillo, vista la sua situazione di classifica, si concede ad una analisi franca: «Finchè siamo stati in undici, stavamo conducendo la gara con accortezza, giocando bene, soprattutto sulle linee esterne. Poi, è arrivata l’espulsione di Ganje che ci ha costretti a rivedere l’approccio nei confronti dell’avversario. Ganje è stato vittima di una ingenuitá. Per l’intera settimana abbiamo parlato di limitare questi atteggiamenti negativi e, alla fine, sembra che la lezione non sia stata recepita. Nel secondo tempo, abbiamo dovuto contenere l’Ippogrifo. Siamo arretrati e abbiamo preso il gol. Penso che, sull’uno a zero, in trasferta è assurdo prendere gol in questo modo. Posso dire che è stata una grande partita e, vista l’inferioritá numerica, il punto preso è importantissimo».
Gaetano Ferrentino