NOCERA INFERIORE. A volte non ritorneranno. Leandro Scornaienchi ed un sogno svanito all’alba. La storia dell’italo-argentino non ha avuto il lieto fine rossonero. Ma almeno non ha avuto una fine triste. Veniva dalla massima divisione. Ala destra, con qualitá mostrate in allenamenti ed in amichevoli. Una lunga attesa per diventare italiano, dopo aver messo a posto tutti i documenti. Arriva il decreto sindacale. Scornaienchi dimora e lavora a Nocera. Può essere tesserato. La Figc dá l’ok. Ultima domenica di novembre. Succede l’incredibile. Scornaienchi in campo dal primo minuto. Gioca fino al 40’. Le cose vanno per il peggio. Fa posto al discusso Mangiapane. Pensa: «Mi rifarò la prossima volta». Ed invece la prossima volta non ci sará. La Nocerina stramazza, perde 2-6 al San Francesco col Pomigliano. Tempo due giorni e Leandro finisce tra gli epurati senza particolari colpe. Nemmeno il tempo di diventare italiano e giá gli tocca rimpiangere l’Argentina. Una mazzata tremenda. Passa qualche settimana. Ottenuto lo svincolo, gli tocca decidere: resto o torno ? Gli viene incontro qualcuno, di sicuro Giovanni Citarella che ha amicizie in societá calcistiche laziali. Scornaienchi resta. Va a giocare nell’Eccellenza laziale, girone B per la precisione. A Nocera non c’era posto per lui. Lo trova al Palestrina, societá con dirigenti facoltosi. Gioca con l’ex Paganese Cangiano. Si guadagna la pagnotta in una squadra di metá classifica, da qualche giorno allenata da Cosimo De Feo. In alto c’è il Fondi del bomber nostrano Gigi Santaniello, squadra che dopo le dimissioni di Egidio Pirozzi è passato a Germano Carnevale (ex Cavese, fratello di Andrea). Segue l’Artena del diggì Tommaso Maurizi, fratello di Agenore. Ci sono anche le decadute Sora e Latina. Ogni tanto per Nocera passa. Quella maledetta domenica col Pomigliano gli ha impedito di mostrare tutto il suo valore. Il rammarico resta.
Fonte: La Città – Marco Mattiello