Ecco l’estratto dell’intervista al Prof. Giuseppe Fauceglia, ordinario di diritto commerciale presso l’Università degli Studi di Salerno, noto avvocato, e coordinatore del movimento “ALLEANZA PER LE LIBERTA’”, lista civica che si affianca al PDL in queste elezioni provinciali, e concorre per l’elezione a presidente dell’on. Edmondo Cirielli, avvenuta presso il suo studio di corso vittorio emanuele a Salerno.
D. – Professore ci parli di “Alleanza per le Libertà”…
R. – E’ un movimento composto da persone della società civile, professionisti, imprenditori, giovani che in questo modo intendono dare un contributo alla svolta che questa provincia deve conoscere dopo decenni di gestione del centro sinistra, e fallimento completo di tutte le politiche di sviluppo economico del nostro territorio.
D. – Professore come mai questo suo coinvolgimento diretto nella lista “Alleanza per le Libertà”…
R. – Innanzitutto c’è da chiedersi perché oggi sia necessario un recupero delle ragioni della gente, nell’ambito dei partiti politici, perché il sistema elettorale che conosciamo alla camera e al senato che prevede la nomina piuttosto che l’elezione, con una caduta profonda del livello di rappresentatività degli eletti, comporta che almeno a livello locale vi sia la necessità e l’urgenza di recuperare alla politica, quindi alla gestione della cosa pubblica, quelle persone che intendono dare un contributo ad un avanzamento del livello istituzionale del nostro territorio. Mi spiego, nel momento in cui il livello di partecipazione politica centrale ha raggiunto livelli cosi bassi, resta evidente che proprio il livello della competizione locale deve far riscoprire entusiasmi, capacità di progettare, capacità di costruire alternative ai sistemi di potere, capacità di indicare linee di sviluppo, perché questo “localismo”, questo ritorno ai municipalismi, alle località, rappresenta un antidoto contro la caduta tendenziale dell’interesse della democrazia.
D. – Quale apporto potrebbe dare un’eventuale Giunta Cirielli alla nostra provincia…
R. – Innanzitutto, la Giunta Villani e l’Amministrazione del centro-sinistra, sia quelle precedenti che quelle successive, che hanno governato la nostra provincia, hanno mostrato il segno di una completa insufficienza programmatica nell’ambito del governo del territorio, basta vedere come sono ridotte le strade, come è ridotta la viabilità, l’assenza di piani regolatori generali.. Ebbene oggi, questo difetto programmatico, può essere superato dalla legge regionale che impone alla provincia un piano territoriale di sviluppo, e nell’ambito di questi nuovi strumenti che invero già c’erano prima, ma che non erano stati utilizzati dai governi del centro sinistra, che può immaginarsi un ruolo propulsore della provincia; faccio un esempio: la provincia può oggi farsi promotrice di un unico piano regolatore che da Salerno arrivi ad Agropoli, e che immagini lo sviluppo della zona costiera, in modo sostanzialmente uniforme ed omogeneo, superando i particolarismi e gli individualismi dei singoli comuni, Pontecagnano, Battipaglia, Eboli che affacciano sulla zona costiera e che insieme a Salerno possono disegnare, dal punto di vista urbanistico, un unico territorio, un unico complesso… basti pensare all’Agro Nocerino, ove l’agglomerato urbano ormai pone la necessità di configurare un unico sistema viario interno, un unico sistema di reti e di servizi, che superino le individualità di Nocera, Pagani, Angri, e che invece diano luogo ad un complessivo strumento organizzativo e dal punto di vista urbanistico, penso alle zone industriali, e dal punto di vista dei servizi, esempio per tutti l’organizzazione delle reti di metano o delle reti di cablaggio.
D. – Professore quali sono gli interventi da attuare a favore delle zone periferiche…
R. – Questa Provincia gestita dal Presidente Villani, da questo centro-sinistra ha completamente dimenticato le zone interne, ha ritenuto che le zone interne fossero soltanto un peso nello sviluppo della provincia, in realtà le zone interne rappresentano un’occasione di sviluppo.. l’esempio che può farsi è quello di immaginare un ruolo propulsore della provincia nella politica dei Parchi, se noi immaginiamo i Parchi, ad esempio quello del Cilento, soltanto come un momento di conservazione statica del patrimonio naturale e non coordiniamo questa attività con lo sviluppo delle microaziende montane, con lo sviluppo ed il recupero di alcuni beni archeologici e paesaggistici che pure ci sono, immaginiamo un concezione statica della natura.. la provincia può sviluppare e promuovere quei siti storici, archeologici, ambientali che sono poco conosciuti, penso ad esempio alle Grotte dell’Angelo a Sant’Angelo a Fasanella, che sono degli insediamenti di tipo preistorico, penso a tutta una serie di chiese rupestri che ci sono nel Cilento interno, o allo stesso San Severino di Centola, antico insediamento medievale, Teggiano, vera e propria perla culturale, ora organizzare e censire tutti questi momenti, metterli in rete, dare la capacità di sviluppo, individuare in queste zone delle attività alberghiere, delle attività turistiche, che non siano quegli agriturismi finanziati dalla regione, che sono delle case in cui si mangia e si compra la merce nei supermercati e non si produce sul luogo, ma immaginare un livello di qualità del servizio, dell’ospitalità, può costituire una sfida e può costituire un momento di sviluppo delle zone interne.
D. – Professore parliamo dell’Aereoporto di Pontecagnano, che versa in stato di crisi, Lei cosa ne pensa…
R. – Innanzitutto bisogna riconoscere al Presidente Strianese un grande coraggio, quando nessuno credeva nell’apertura dell’aereoporto, il Presidente Strianese ha consentito, con grande coraggio e con grande impegno, l’apertura dello scalo aereoportuale. In realtà vi è la necessità che questo scalo aereoportuale da una parte abbia uno sviluppo della pista, in questi giorni è stato predisposto il bando per l’allungamento della pista, dall’altra parte necessario cosi come avviene in tutti i c.d. aereoporti secondari o regionali, che la gestione del traffico aereo sia affidata ad un vettore o ad una compagnia di vettori stranieri, o ad una compagnia di organizzazione di gestione di servizi aereoportuali, che sia in grado di attrarre le compagnie nazionali e le compagnie estere, per farle atterrare a Salerno. Il problema vero del sistema aereoportuale, oggi, non è solo quello di tipo tecnico e tecnologico, ma quello di tipo gestionale. La scelta che bisogna fare è l’aereoporto di Salerno può avere una gestione simile a quello di Napoli, oppure può essere integrato rispetto al traffico aereoportuale napoletano, possono i charter far capo a Salerno, quali sono le linee che possono partire da Salerno e possono collegare Salerno con altri scali italiani, questa programmazione di scali, di linee, di vettori, è un opera assai complessa perché non passa solo per Salerno, ma anche con l’organizzazione dei voli e delle linee gestite a livello nazionale e alcune, a livello europeo, su cui in qualche modo bisogna intervenire per essere competitivi.
D. – In che modo il Suo movimento può coinvolgere anche i giovani…
R. – Ho letto un bellissimo libro di Galimberti, L’Ospite Inquieto, spiega perché oggi i giovani sono disorientati rispetto alla loro vita, e ancora di più rispetto le istituzioni e la politica. Che cos’è questo diffuso senso di inquietudine, di profondo nichelismo che li attanaglia… oggi non ci sono più valori abbiamo una società che si esprime in due termini, quella dell’apparenza nichelistica, cioè del vuoto che diventa metodo e finalità della vita, da una parte e dall’altra quella del tecnicismo, ogni questione è in realtà una soluzione tecnica, la società è un orologio che va regolamentato, non c’è nulla che possa essere più lasciato all’entusiasmo, al caso, alla brada natura degli istinti umani positivi.. se noi abbiamo una società che da una parte è una società avaloriale, cioè senza valori, in cui non esiste il termine di riferimento dello studio, non esiste il termine di riferimento delle comunità, a cominciare da quella familiare, non esiste l’elemento di raffronto con la collettività che ci circonda, il bene comune, in cui i sindaci e le istituzioni sembrano che gestiscano, come cosa propria, i governi che amministrano, i comuni che amministrano, se per fare politica oggi non è necessario essere bravi ma è necessario essere accondiscendente, se per fare politica oggi c’è bisogno di altre qualità, allora è chiaro che questa lezione che noi diamo ai giovani, è una lezione di scarso contenuto etico.. Forse la lista vuole recuperare questa concezione dell’etica, come momento di stimolo alla crescita individuale, siamo contro il nichelismo, siamo contro la tecnologia, e direi anche siamo contro al relativismo, tutto diventa relativo, finanche il modo di comportarsi, di leggere, di interpretare la storia, la realtà, quello che ci circonda… non è così, ci sono dei valori che vanno seguiti, avere un nucleo di pochissime persone, avere un nucleo di molte persone, che sono, spero, d’accordo su un progetto politico, comporta che questi elementi valoriali possono essere rafforzati. Io non so se avremo successo nell’affermare elementi valoriali, può darsi che avremo più successo elettorale, e meno possibilità di affermare elementi valoriali, però il tentativo di dare corpo a questi elementi valoriali nella società, mi sembra che sia uno dei modi per dire votate Cirielli all’Amministrazione Provinciale come Presidente, date il vostro consenso ad “Alleanza per le Libertà”.
Salvatore Civale