Due casi di febbre suina a Napoli. Sono stati segnalati dall’ospedale Cotugno che oggi invierà all’Istituto Superiore di Sanità i campioni biologici per le definitive controanalisi di accertamento della presenza del virus H1N1. Le due persone contagiate un turista americano di 34 anni e sono una ragazza napoletana di 19 anni. Decisamente più grave la situazione del trentaquattrenne statunitense che è ancora ricoverato al Cotugno ed ha ancora febbre alta e importanti manifestazioni sintomatiche. E, nel suo caso, l’allarme si estende anche ad un comune salernitano, Angri, dove l’uomo ha dichiarato di essere stato mentre aveva già i sintomi dell’influenza suina. Così, in una situazione di incertezza totale, la paura serpeggia già in tutto l’agro nocerino sarnese. L’uomo, di nazionalità americana ma di origini polacche, è arrivato a Napoli sabato mattina per raggiungere la fidanzata che vive negli Stati Uniti, ma è originaria di Angri e l’altro giorno si trovava lì. La ragazza lo ha portato nella casa di famiglia di Angri. I due fidanzati hanno pranzato con i genitori della ragazza, prima di partire per una gita a Nerano. Durante il pranzo lo statunitense ha manifestato sintomi influenzali. Preoccupati per lo stato di salute dell’uomo, la fidanzata e la famiglia hanno deciso di fermarsi all’ospedale di Nocera. Dal pronto soccorso al reparto di malattie infettivi dove l’americano è stato visitato dalla dottoressa Annarita Sullo che ha subito capito che poteva trattarsi di un caso di virus influenzale H1N1, febbre suina, e ha contattato l’ospedale Cotugno dal quale è partita una autoambulanza attrezzata per il trasporto di malati a rischio contagio. Anche la famiglia della ragazza si è presentata al nosocomio napoletano che ha imposto alla fidanzata dell’americano e ai suoi genitori l’isolamento per una settimana: porte chiuse e nessun contatto con l’esterno per verificare l’assenza di sintomi influenzali. Sembra che l’uomo, ultimamente, sia stato in contatto con molti messicani per motivi di lavoro. La ragazza contagiata, invece, faceva parte del gruppo di studenti che ha trascorso un periodo a New York e che ha già «importato» il virus nella città di Roma, imponendo la chiusura a scopo cautelare di due istituti scolastici. I primi sintomi della malattia, la giovane studentessa, li ha manifestati venerdì nella sua casa di Fuorigrotta. Presentava blandi sintomi influenzali: soprattutto problemi catarrali, ma la febbre non ha mai raggiunto livelli di guardia. Dopo una notte di ricovero al termine della quale la ragazza era anche sfebbrata, la paziente è stata dimessa ed è in isolamento nella sua casa assieme ai familiari. Il professore Franco Faella, direttore dell’accettazione e dell’unità operativa di malattie infettive del Cotugno chiede di non lanciare ingiustificati allarmi: «Fortunatamente sono due casi di contagio avvenuti all’estero – spiega – il virus non è presente con un focolaio sul nostro territorio. . Siamo intervenuti in tempo e abbiamo isolato i malati e le persone che hanno avuto contatti con loro. Significa che non c’è possibilità di trasmissione».
Fonte: Il Mattino