E’ nostro dovere, nel “Giorno del Ricordo”, commemorare le decine di migliaia di italiani, Istriani, Fiumani e Dalmati, vittime delle foibe e dell’esodo dalle loro terre, restituendoli alla Storia Patria dopo sessant’anni di colpevole silenzio e di oblio.Quello delle foibe, infatti, fu un massacro provocato dall’odio politico-ideologico e dalla pulizia etnica perpetrata dalle truppe jugoslave del dittatore comunista Tito, cui si aggiunse per decenni l’infamia subita dalle vittime di essere dimenticati dalle Istituzioni e vilipesi da una parte politica, quasi come figli di una storia volutamente minore, solo per aver scelto di rimanere italiani.Le Istituzioni hanno il dovere di conservare e rinnovare la memoria di quei drammatici momenti, invitando ad una riflessione oggettiva dei fatti storici, nella convinzione che anche e soprattutto i martiri hanno pari dignità.Questo, purtroppo e per troppi anni, non è avvenuto! Per questo, con forza va richiamato quanto affermato dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: “Quel che si può dire di certo è che si consumò – nel modo più evidente con la disumana ferocia delle foibe- una delle barbarie del secolo scorso…. E quello del “Giorno del Ricordo” è precisamente un solenne impegno di ristabilimento della verità”. Una verità che va ribadita e presentata soprattutto ai più giovani, affinché quanto accaduto allora non si ripeta mai più. Un dovere fondamentale che appartiene a ciascuno di noi. Palazzo Sant’Agostino, 10 febbraio 2011 On. Edmondo CirielliPresidente della Provincia di Salerno