Scafati. Gli abitanti della contrada Bagni di Scafati dicono basta alle prostitute che si sono stabilite sotto il cavalcavia della statale 268 e si organizzano in ronde per cacciare le ragazze e distogliere i clienti. Accade tutto a via Statale, nei pressi dello storico santuario della Madonna di Bagni. Tutte le sere la stessa scena.
A un centinaio di metri dalla chiesa, veneratissima in città, in una piazzola, sotto il cavalcavia in costruzione dello svincolo della strada statale 268, da tempo circa dieci ragazze, soprattutto extracomunitarie giovani e giovanissime, si prostituiscono. Tutte le sere, per anni, la stessa scena. Uomini giovani e meno giovani, e soprattutto i ragazzi attirati dai prezzi bassi che le prostitute praticano, anche solo 10 euro a prestazione, si dice – si fermano, contrattano e spesso spariscono con le ragazze sotto il cavalcavia dove le stesse ragazze hanno creato con un divano di fortuna un luogo d’incontro sotto la volta del cielo.
Tutte le sere la stessa scena tra macchine che sfrecciano e ragazze in vendita. Gli abitanti della zona, stanchi di assistere allo spettacolo ogni sera puntualmente replicato, consapevoli che nemmeno i controlli delle pur solerti forze dell’ordine riuscivano a risolvere il problema, animati dall’imprenditore Antonio Pignataro e dal suo amico Paolo Attianese hanno organizzato ronde notturne per intimorire i clienti e convincere le ragazze ad abbandonare il territorio. Pignataro, un passato recente di candidato alle ultime elezioni nel Partito delle Libertà, insieme ad alcuni abitanti della zona per molti giorni ha presidiato di notte i luoghi nei pressi della piazzola.
E da Bagni le ragazze sono sparite. L’imprenditore non demorde. Lascia precise direttive perché l’azione continui anche quando motivi di lavoro lo costringono lontano da Scafati. Raggiunto telefonicamente, ci ha detto: «Ho prestato la mia autovettura ai ragazzi che controllano il territorio per paura di eventuali ritorsioni. La contrada di Bagni era da tempo afflitta da una presenza mortificante per tutti, proprio nei pressi sia del santuario che della scuola elementare. Spesso a frequentare le ragazze erano giovani e giovanissimi. Quando ci siamo accorti che nemmeno i fari installati nella scuola servivano a scoraggiare l’indegno mercato del sesso, abbiamo deciso di intervenire presidiando il luogo degli incontri. La ronda – continua Pignataro – vuole tentare soprattutto di inculcare nei clienti – e nei ragazzi in modo particolarissimo – un senso di vergogna.
La nostra presenza non vuole assolutamente alimentare violenza ma rendersi molesta e impedire il senso di intimità che nasce dalla solitudine del luogo. Alle forze dell’ordine, solerti e sempre pronte ad intervenire il nostro grazie». Il problema a Scafati era noto da tempo. Di notte, la strada statale 18 diventa, soprattutto da Pompei a Pagani, la strada del sesso. Le prostitute, sui marciapiedi o nelle auto, attendono, nell’oscurità, i clienti. A Scafati, qualche tempo fa si era levato il grido accusatorio e accorato del vescovo di Pompei, mons. Carlo Liberati, che, insignito di un premio, aveva colto l’occasione per denunciare la piaga della prostituzione, soprattutto di giovani ragazze. Successivamente era stato l’ex assessore dell’Idv Raffaele De Luca a intervenire sull’argomento mentre gli abitanti della zona, esasperati, tempestavano le Istituzioni con petizioni e lettere di protesta. Pignataro conclude: «Da qualche giorno nella zona regna una calma apparente; le ragazze sono sparite. Noi non ci fermeremo finché il fenomeno non sarà stato totalmente debellato».
Dalla Casa comunale si annuncia l’installazione di un sistema di telecamere che accresca la sicurezza del quartiere. Intanto si spera che l’apertura dello svincolo della statale 268 a Bagni programmato da tempo, sia il deterrente definitivo dello squallido mercato.
(Fonte il Mattino art. di Nicola Sposato)