Cava de' Tirreni. Il bullismo tra i banchi di scuola è solo una triste novità. Altri episodi si erano già registrati in precedenza sugli autobus del trasporto pubblico locale. Continue devastazioni, atti di vandalismo e vetri in frantumi, piccole bande di delinquenti infastidivano il rientro a casa di anziani, donne e bambini soprattutto nei week-end. Sassaiole e botte da orbi hanno portato alla linea dura del Comune. Per contrastare il fenomeno l’assessore alla sicurezza, insieme al primo cittadino Gravganuolo ed alle forze dell’ordine ha organizzato ronde e pattugliamenti. Uomini della polizia locale e di quella statale negli ultimi mesi sono saliti sui bus, al sabato ed alla domenica sera. Le scene erano sempre le stesse. Bande di ragazzi, per bene di giorno e capuzziel, come diversivo sceglievano esasperati scontri ed atti vandalici sui bus. Alla fine il particolare servizio ha portato a 31 identificati. Tutti minorenni, di età compresa tra gli 11 ed 15 anni. Tutti figli di famiglie perbene, all’insaputa della loro doppia personalità A comprendere come il fenomeno non andava sottovalutato.
A circoscriverlo su due linee del trasporto urbano. Quelle che fanno da spola tra Cava centro e le frazioni di S.Lucia, S.Anna, il campanilismo tra le due frazioni qui era spesso alla base della contrapposizione tra gli adolescenti, e Annunziata, dove addirittura, come raccontato da autisti, il bus veniva accolto da sassaiole e da improperi.
Dopo la linea dura, quella della sinergia. Il cstp, stanco di vedere i suoi conducenti sottoposti ad uno stress psico- fisico ed ostaggio dei bulli, ha potenziato i servizi di controllo per evitare che i bus divenissero stracolmi, mettendo alla porta chi saliva sui bus senza biglietto solo per far danni. L’amministrazione comunale si è mossa invece su due direttrici.
La prima, quella che ha portato nelle scuole il progetto Legalità ed educazione civica, attivato grazie alla sinergia con il dottor Massimo La Monaca, giudice onorario della corte d’appello, a capo di un ‘equipe che entrando nelle scuole medie cittadine ha parlato ai giovani, ha compreso i vari problemi dei ragazzi, fatto comprendere loro che chi è bullo, lo fa solo perché portatore di un disagio sociale, specchio della propensione all’antistato.
Concetti chiariti anche sulla base di una visita al riformatorio giudiziario di Eboli, dove i ragazzi si sono potuti confrontare con le esperienze di coetanei, bulli di ieri, piccoli delinquenti del presente. L’assessore Alfonso Senatore ha poi organizzato un confronto con le famiglie dei 31 bulli identificati, per aprire un confronto diretto a reprimere il fenomeno, anche investendo dell’iniziativa le parrocchie. (di Vincenzo Lamberti)
A circoscriverlo su due linee del trasporto urbano. Quelle che fanno da spola tra Cava centro e le frazioni di S.Lucia, S.Anna, il campanilismo tra le due frazioni qui era spesso alla base della contrapposizione tra gli adolescenti, e Annunziata, dove addirittura, come raccontato da autisti, il bus veniva accolto da sassaiole e da improperi.
Dopo la linea dura, quella della sinergia. Il cstp, stanco di vedere i suoi conducenti sottoposti ad uno stress psico- fisico ed ostaggio dei bulli, ha potenziato i servizi di controllo per evitare che i bus divenissero stracolmi, mettendo alla porta chi saliva sui bus senza biglietto solo per far danni. L’amministrazione comunale si è mossa invece su due direttrici.
La prima, quella che ha portato nelle scuole il progetto Legalità ed educazione civica, attivato grazie alla sinergia con il dottor Massimo La Monaca, giudice onorario della corte d’appello, a capo di un ‘equipe che entrando nelle scuole medie cittadine ha parlato ai giovani, ha compreso i vari problemi dei ragazzi, fatto comprendere loro che chi è bullo, lo fa solo perché portatore di un disagio sociale, specchio della propensione all’antistato.
Concetti chiariti anche sulla base di una visita al riformatorio giudiziario di Eboli, dove i ragazzi si sono potuti confrontare con le esperienze di coetanei, bulli di ieri, piccoli delinquenti del presente. L’assessore Alfonso Senatore ha poi organizzato un confronto con le famiglie dei 31 bulli identificati, per aprire un confronto diretto a reprimere il fenomeno, anche investendo dell’iniziativa le parrocchie. (di Vincenzo Lamberti)