Blitz a Villa Chiarugi, caccia al quinto uomo

Pagani. Quella di ieri è stata giornata convulsa, vissuta sotto pressione dagli investigatori. Dopo l’arresto di Carotenuto si lavora sugli indizi raccolti e le dichiarazioni dei fermati per far quadrare il cerchio e stabilire le responsabilità di ciascuna delle persone al momento sottoposte ai provvedimenti di fermo. Anche se la dinamica è ben chiara, difatti, restano da definire i ruoli: due dei tre fermati (Antonio Palma e Giovanni Fontana) si sono avvalsi della facoltà di non rispondere; Fabio Prete, invece, ha prima reso dichiarazioni, poi le ha ritrattate e infine le ha nuovamente confermate. Anche le prove indiziarie in possesso degli inquirenti proverebbero la sua versione dei fatti.

Ma bisogna ben verificare tutto: difatti dai filmati prelevati dal sistema di telecamere a circuito chiuso dell’ufficio postale è difficile vedere i volti dei criminali in quanto tutti muniti di passamontagna. È in questo quadro che è emersa la quasi certezza che a prendere parte alla sanguinosa rapina all’ufficio postale di Pagani sia stata anche una quinta persona, la quale sarebbe già stata identificata. Il lavoro di scandaglio degli investigatori sta dunque ora puntando a disegnare le specifiche responsabilità dei fermati per definire il quadro accusatorio. Un lavoro non semplice. Il nuovo elemento acquisito ieri (il quinto uomo) potrebbe avere indotto a riconsiderare le posizioni dei quattro fermati in ordine al grado di partecipazione all’azione criminosa.

Si attende anche l’esito dell’interrogatorio di Gennaro Carotenuto per riuscire a chiarire meglio i punti ancora oscuri. Intanto ieri sera, a villa Chiarugi a Nocera Inferiore, scatta un nuovo blitz dei militari dell’Arma. Una decina di carabinieri del comando provinciale di Castello di Cisterna e del nucleo operativo di Nocera Inferiore hanno fatto irruzione all’interno della struttura. Le indagini, dunque, sono proseguite ancora per tutta la notte alla ricerca del presunto basista della sanguinosa rapina messa a segno venerdì scorso. Insomma, prosegue a ritmo serrato il lavoro degli investigatori che da oltre settantadue ore stanno presidiando tutto il territorio dell’agro-oplontino.

Centinaia e centinaia le perquisizioni domiciliari e personali che i militari stanno svolgendo in queste ore nella speranza di acquisire anche il più piccolo elemento che possa tornate utile alle indagini. Nella giornata di oggi si spera di poter chiudere definitivamente il cerchio, anche perchè i fermi indiziari dovrebbero essere commutati in arresto da parte della magistratura che sta coordinando il lavoro degli investigatori. Sul caso stanno difatti lavorando due procure, quella di Nocera Inferiore e quella di Torre Annunziata. (di Petronilla Carillo; ha collaborato Daniele Faiella)