Dopo il crollo una famiglia senza casa

Nocera Inferiore. Dopo il crollo della palazzina disabitata di via Gambardella un'intera famiglia rimane senza casa. Il dramma nel dramma per la signora Rosa Pecoraro di Nocera Inferiore. Lei, la sua famiglia e altri tre nuclei familiari, sgomberati dalle loro abitazioni per motivi di sicurezza, sono ancora ospiti del centro di quartiere di via Loria nonostante siano trascorsi dieci giorni dal terribile crollo verificatosi in via Luciano Gambardella al civico 38. Se tutti gli altri, però, potranno fare rientro a casa entro pochi giorni, per Rosa le porte della sua abitazione rimarranno chiuse. In seguito alla perizia effettuata dai tecnici comunali e dai vigili del fuoco, l'appartamento dove vive da dieci anni, è stato dichiarato inagibile al 95% a causa degli ingenti danni strutturali subiti a causa del crollo. Il proprietario dell'appartamento è stato convocato a palazzo di città dove gli sarà intimato di procedere all'immediata ristrutturazione dell'immobile. Lavori che richiederanno, ogni caso, dei mesi e che costringeranno Rosa ad una lunga attesa prima di poter rientrare nella sua dimora. Rosa è stanca, amareggiata e già provata da una vita che non le ha regalato nulla.

Anzi, a soli 33 anni, con una piccola attività ambulante di vendita di pizze fritte, sostiene il marito, invalido all'80% e sua figlia tredicenne. Una vita difficile, ma fino ad oggi la donna è sempre riuscita a cavarsela senza dover chiedere niente a nessuno. Oggi, però, si trova con le spalle al muro e ha deciso di far sentire la sua voce e di chiedere all'amministrazione una soluzione per poter assicurare a sua figlia un tetto dignitoso. «Fino ad oggi non ho chiesto niente a nessuno – dice Rosa – me la sono sempre cavata da sola nonostante mio marito abbia gravi problemi di salute che lo hanno reso quasi totalmente invalido. In un attimo, però ho perso casa e lavoro perché la mia attività, certamente non redditizia, mi imponeva di preparare l'impasto per le fritture a casa. Ora non posso fare neanche questo e ciò che è peggio mi hanno detto che non potrò riavere la mia casa nonostante abbia un regolare contratto di locazione che scadrà fra tre anni.

Chiedo al Comune una soluzione perché non so come uscire da questo tunnel». Malcontento, a dire il vero, serpeggia anche tra gli altri sfollati ai quali non verrebbero fornite precise informazioni su quando potranno rientrare nelle loro case. La permanenza nel centro di quartiere si è fatta pesante nonostante il personale e i volontari del Club Universo siano sempre presenti e non facciano mancare nulla alle famiglie. Presenti sono spesso anche il dirigente del settore politiche sociali, Antonio Franza, e il vicesindaco, Antonio Cesarano. (di Algia Testa)