Romano: non sono un killer politico

Nocera Inferiore. Antonio Romano non ci sta a passare come il «killer politico» di Antonio Guerritore. Si apre il dibattito, e con toni vivaci, sul siluramento di Antonio Guerritore da presidente di Salerno Sviluppo. Una vicenda che aveva rischiato di far saltare addirittura un consiglio Provinciale e sulla quale avevano «pressato» non poco sia il vice presidente della regione Antonio Valiante che lo stesso segretario regionale del Pd Tino Iannuzzi. Ora, dopo alcune precisazioni dell'ex presidente di Salerno Sviluppo, Antonio Guerritore, la polemica finisce per allargarsi ad una sorta di regolamento di conti all'interno del Partito Democratico. «Sinceramente, trovo vergognoso – scrive in una nota il primo cittadino di Nocera Inferiore – che mi si possa identificare come colui che alla fine abbia silurato Guerritore. Per anni gli ho fatto da scudo. Ho fatto da scudo ad una volontà che veniva da più parti, dal mondo dei sindacati ai giornali ed alla politica, di silurare i vertici di Salerno Sviluppo. L'ho difeso, come l'ho difeso e lo sto difendendo anche nella vicenda del Mercato Ortofrutticolo, dove Gambino non sempre a torto ha evidenziato lacune e personalismi nelle scelte delle politiche mercatali, che non sono mai state condivise e mai oggetto di confronto con i sindaci di Nocera e Pagani.

Una mancanza di confronto rilevata purtroppo anche nella vicenda che riguarda Salerno Sviluppo» Dopo lo sfogo Romano fornisce la sua chiave di lettura della vicenda della società che avrebbe dovuto garantire la reindustrializzazione delle aree ex McM. «Voglio sottolineare – scrive Romano – che il mio ingresso nella vicenda Salerno Sviluppo è stato dettato soltanto dalla responsabilità istituzionale di dover adeguatamente intervenire in un momento in cui ciò si era reso assolutamente necessario, non certo dalla volontà di colpire un amico di partito il quale, da galantuomo, dovrebbe perciò ristabilire la verità dei fatti nei confronti di un galantuomo come me. D'altra parte, prima dell'assemblea, alla quale peraltro Guerritore era presente, gli avevo comunicato la decisione alla quale si era pervenuti, ovvero di entrare nel Cda per procedere in tempi brevi alla liquidazione della società».

Ma è sull'attività di Salerno Sviluppo che le posizioni di Romano e Guerritore restano diametralmente opposte. Guerritore parla di una società sana contabilmente e finanziariamente, Romano invece spara ad alzo zero. «La liquidazione si è resa necessaria – chiude la nota Romano – per consentire un celere processo di archiviazione di uno strumento che da occasione di sviluppo per il territorio dell'Agro Nocerino Sarnese si è dimostrato purtroppo un inutile strumento che ha consentito ad imprenditori in male fede di rubare il malloppo e scappare, e ad una pletora di uomini politici di assicurarsi per anni prebende anche sostanziose, che non hanno prodotto ricadute positive per il territorio». Insomma, la querelle continua. Si attende ora il liquidatore della società. Solo dopo si potrà scrivere la parola fine in calce ad una vicenda che, c'è da giurarci, continuerà a far parlare politici, sindacalisti, imprenditori e magistrati. (Antonio Barbato)