Demolizioni: all’esame i nuovi casi

Cava de’ Tirreni. Ritorna l'incubo degli abbattimenti. Lo spettro delle demolizioni sempre più reale. In mattinata la commissione consiliare all'Urbanistica, presieduta da Antonio Palumbo, è chiamata ad esprimere il primo parere su un pacchetto di 11 strutture abitative abusive e requisite. L'atmosfera è tesa. «È un atto dovuto, l'argomento è stato richiesto dalla minoranza ed abbiamo l'obbligo di metterlo all'ordine del giorno; di qui l’obbligatorietà del parere della commissione urbanistica», afferma il presidente del consiglio Lucio Panza che, nel pomeriggio, ha convocato la conferenza dei capigruppo per la convocazione del consiglio comunale e la predisposizione degli argomenti all'ordine del giorno. Dovrebbe essere convocato per il giorno 15, salvo rinvii dell'ultima ora. Sarà una seduta particolarmente calda: all'ordine del giorno la decisione di abbattere o requisire al patrimonio comunale il pacchetto di 11 abitazioni abusive, il bilancio e il caso Senatore, il presidente della SeTa e l'approvazione del Dos (documento organizzativo strategico). «La richiesta dell'opposizione di affrontare il tema dell'abusivismo è in sintonia con il discorso che abbiamo già sostenuto nell'ultima seduta del consiglio comunale.

Occorre fare chiarezza sull'intera vicenda e sugli strumenti che possiamo adottare per dare al problema una risposta chiara, mentre sull'approvazione del Dos non comprendiamo l'urgenza voluta dall'amministrazione. Un rinvio a settembre metterebbe tutti in condizione di poter valutare i vari aspetti», spiega Antonio Barbuti. Ma è sulle demolizioni o acquisizioni al patrimonio comunale che è rivolta l'attenzione dell'opinione pubblica, del comitato «Casa Sicura» e delle stesse forze politiche. La parola passa al consiglio comunale: saranno i consiglieri che con il loro voto decideranno l'abbattimento o l'acquisizione. E, nell'ultimo caso, come richiesto dal sostituto procuratore della Procura di Salerno dovranno essere indicati i motivi sociali, culturali e urbanistici con chiarezza. È un nodo non di facile soluzione a cui i consiglieri comunali sono chiamati e dovranno esprimersi. Non ci sono alibi di sorta. Una storia iniziata con i primi abbattimenti dovuti.

Erano opere costruite in zone ad alto rischio idrogeologico. 5 le costruzioni da demolire, 4 sono state abbattute (nella foto), per la quinta si attende il responso del consiglio di stato a cui il proprietario ha fatto appello dopo il no del Tar di Salerno. Erano seguite da parte della Procura Generale di Salerno le numerose sentenze divenute esecutive di demolizioni di opere abusive e l'accelerazione dell'esame delle pratiche di condono. Dopo le prime demolizioni tra le forze politiche era stato avviata una consultazione consiliare per chiedere una riperimetrazione delle zone a rischio, una rivisitazione della carta dei vincoli urbanistici e una richiesta di modifica dell'articolo 32 della legge del condono del 2003 che escludeva da possibili condoni, pur in presenza di pareri positivi della soprintendenza le costruzioni abusive. (Giuseppe Muoio)