Cava de’ Tirreni. Nella nota della procura generale di Salerno che chiede chiarimenti su opere abusive per le quali è stata emessa sentenza penale divenuta irrevocabile ci sono circa 80 casi. E potrebbero salire di numero quando altre (si parla di una cinquantina) per le quali non è stato proposto appello, diventeranno esecutive. Le demolizioni sono riferibili non solo ed unicamente a fabbricati,ma anche a parte di essi, ovvero a opere abusive come finestre, sottotetti, verande, o altro. Che,tuttavia, vanno abbattute quando l'iter amministrativo di condono si sarà concluso o se non si adotti un provvedimento in insanabile contrasto con l'ordine di esecuzione.
La presa di posizione della procura generale getta una nuova luce sull'operazione degli abbattimenti avviata dal sindaco Gravagnuolo. «Ribadiamo – conferma il primo cittadino – che con l'abbattimento del quinto fabbricato che avverrà quando saranno ultimate le normali procedure, dopo che il Tar di Salerno ha respinto la sospensiva, si concluderà questa prima fase programmata di abbattimenti che è stata riferita unicamente a fabbricati edificati tutti dopo il marzo del 2003 (data ultima di costruzione, utile per chiedere il condono) e per i quali non sono state presentate richieste di sanatoria, non sono oggetto di sentenze penali e, per di più. costruite in zone ad altissimo rischio idrogeologico».
«La lentezza nell'esame delle pratiche di condono ha fatto sì – spiega l'avvocato Francesco Accarino – che ora bisogna tener conto degli ulteriori vincoli che sono interventi successivamente per legge». In commissione Urbanistica, messa a punto di un ordine del giorno per una nuova perimetrazione delle zone a rischio idrogeologico, alla luce dei vincoli che pesano abbondantemente sulla città dal 1939 e confermati negli anni Sessanta, nonchè della legge sul condono che esclude la possibilità di sanare in zone vincolate pur con l’ok della soprintendenza.
(di Giuseppe Muoio)