Cava de’ Tirreni. Non c'è stata premeditazione. Per la Corte d'appello di Salerno il 51enne Sabato Senatore, arrestato il 17 giugno del 2005 con l’accusa di tentato omicidio del suo socio in affari, il cinquantrenne Mario Senatore, e condannato in primo grado a 8 anni e un mese di reclusione, non avrebbe premeditato l'accoltellamento. Pertanto vede ridotta la sua la pena a 7 anni. Ieri mattina i magistrati, dopo una lunga discussione tenuta lunedì pomeriggio da Alfonso e Marco Senatore, legali dell'imputato, hanno emesso la sentenza di secondo grado, che riduce di un anno la pena inflitta in primo grado. Tra i motivi il fatto che, nel corso della requisitoria, è venuta a cadere l’accusa di premeditazione, mentre è stato accertato che la lite tra i due Senatore era scoppiata per futili motivi. Riconosciuta, inoltre, la seminfermità mentale per Sabato Senatore e le attenuanti. «Un buon risultato – spiegano Alfonso e Marco Senatore – Il nostro assistito, come dimostra la relazione del nostro perito, il dottor Amendola, è affetto da una grave sindrome depressiva di tipo violento. Al momento dell’accoltellamento non aveva capacità d’intendere, nè di volere. Non c'è stata dunque premeditazione. Inoltre noi riteniamo che sia valida la derubricazione del reato da omicidio a lesioni gravi». Ma veniamo ai fatti. L’episodio di sangue si verificò il 17 giugno del 2005. Sabato Senatore, commerciante originario di Cava ma residente a Nocera Superiore, viene arrestato con l’accusa di tentato omicidio.
L’uomo aveva inferto cinque coltellate al suo socio in affari Mario Senatore, 50 anni, anche lui di Nocera Superiore. Location della lite, sfociata poi nell’accoltellamento, era stato un capannone in via XXV luglio, di proprietà del fratello di Mario Senatore e utilizzato come rivendita di auto. A provocare la discussione sarebbe stato il mancato pagamento di un debito, circa quindicimila euro, per la fornitura di una partita di prodotti per l’igiene. I due avevano fissato in quel capannone un incontro di chiarimento: Mario Senatore doveva sanare il debito, a dire di Sabato Senatore, contratto per la partita di saponi ed altri prodotti igienici avuti in consegna per il negozio «Tutto ad un euro». Scoppia la lite, iniziano a picchiarsi. Sotto gli occhi stupefatti della moglie di Mario Senatore. Sabato caccia un coltello da cucina dalla tasca e lo usa per colpire il socio. Questi, colpito all’addome, al fianco e sotto il collo, viene ricoverato al Cardarelli di Napoli e sottoposto a due delicati interventi chirurgici. Dichiarato fuori pericolo si è poi costituito parte civile nei confronti del suo aggressore.
(Simona Chiariello)