Nocera Inferiore. In coda per le medicine. La serrata di due giorni delle farmacie convenzionate con l'Asl Salerno 1 ha creato, come Federfarma Salerno immaginava, disagi tali da scuotere i vertici dell'azienda sanitaria di via Ricco. Ieri molte persone hanno dovuto spostarsi in diverse zone delle città per poter «spedire» le ricette. Disagi affrontati dall'utenza con serenità che, secondo le notizie fornite da Federfarma, ha compreso le ragioni dei farmacisti. E questa mattina si replica. Resteranno, infatti, chiuse le farmacie che hanno come ultima cifra, del loro codice identificativo, un numero dispari. Ieri era toccato alle farmacie con la cifra pari. La protesta interessa le farmacie private dell'Agro nocerino, della Valle Metelliana e della Costiera Amalfitana, il territorio di competenza dell'Asl Salerno 1. Resta invariato il servizio di guardia farmaceutica diurna e notturna che viene espletato secondo la normale turnazione così come da decreto dell'Asl Sa1 ed in possesso delle farmacie e delle autorità competenti. La protesta sta per avere una nuova accelerazione. Tra alcuni giorni, poco più di 20, se non ci saranno fatti nuovi si passerà all'assistenza indiretta e i cittadini dovranno pagare le medicine e poi chiedere il rimborso all'Asl. «Siamo con l'acqua alla gola» ha dichiarato sconsolato il presidente di Federfarma Salerno, Antonio Pandolfi. «Allo stato attuale non abbiamo i soldi per comprare le medicine per fornire l'assistenza farmaceutica. Banche e finanziarie non sono più disponibili a concederci prestiti per poter andare avanti». Con il passare dei giorni i debiti dell'Asl Sa1 nei confronti dei farmacisti convenzionati sono ulteriormente aumentati. Ad oggi risultano non corrisposte le mensilità di luglio, agosto, settembre, ottobre, novembre e dicembre per l'anno 2007. Per il 2008 è stata erogata l'intera mensilità di gennaio e il solo 50% della mensilità di febbraio. «Con questi ritardi – ha spiegato Pandolfi – è impossibile poter andare avanti. Sfido qualsiasi imprenditore a lavorare non percependo i soldi che ha anticipato allo Stato per mesi e mesi, anche anni. Non gli resta che una scelta, il fallimento, quello che tantissimi colleghi stanno rischiando». Se qualcosa va meglio in altre zone della Campania questo non accade nel territorio di competenza dell'Asl Sa1. Tutto è reso più difficile dall'anomala posizione del direttore generale Giovanni Russo in attesa di essere sostituito. Le ultime notizie lo danno in partenza alla fine di settembre. «Non abbiamo – precisa Pandolfi – un interlocutore. Nemmeno l'assessore regionale alla Sanità, Angelo Montemarano, ci ha ascoltato. Qualcuno mi ha accusato di aver utilizzato nella lettera che gli ho inviato, un termine troppo forte, strafottente. Mai parola è, invece, così indicata. Qualsiasi dizionario della lingua italiana spiega che si tratta di arrogante disinteresse per i problemi degli altri. Dimostratemi il contrario». (Ida Lenza)