Caldoro presenta la nuova Giunta: tanti prof e 2 consiglieri

 

Caldoro ha presentato la sua Giunta ad un mese di distanza dal suo successo elettorale. Il neo Governatore della Campania ha consumato solo metà del tempo messogli a disposizione dalla legge regionale ed ha premiato i consiglieri Pasquale Sommese (UDC) ed il più eletto del PDL, Ermanno Russo,  affiancandoli a tecnici davvero illustri e di alto spessore politico ed universitario. Dopo l’insediamento del Consiglio Regionale che ha visto l’incoronazione di Paolo Romano a ruolo di presidente, la Regione Campania adesso ha un esecutivo che dovrebbe rappresentare appieno l’alto profilo annunciato da Stefano Caldoro all’indomani della sua elezione. Gli assessorati sono stati distribuiti quasi tutti, tranne quello all’Agricoltura che lo stesso Presidente conserverà ad interim fino a quando non verrà designato il responsabile di Giunta mentre, per quanto riguarda la disastrata Sanità campana, il neo governatore ne è già commissario ad acta e quindi si può attendere per una eventuale carica. Scontata, invece, la nomina di Giuseppe de Mita al Turismo e Beni Culturali. Al nipote di Ciriaco de Mita è stata assegnata anche la vicepresidenza della Regione. Anche le nomine di Giovanni Romano, all’Ambiente, di Edoardo Cosenza, all’Urbanistica ed ai Lavori Pubblici, e quella del rettore Guido Trombetti, Università e della Ricerca, erano le uniche date per certe sin dall'inizio del toto-assessori. I consiglieri  ai quali i rispettivi partiti chiederanno di essere coerenti con la “linea Caldoro” sono stati 2, sui quattro ipotizzati, ed hanno quindi meritato il premio dell’assessorato. Pasquale Sommese avrà in gestione il Personale, mentre Ermanno Russo, primo degli uomini eletti in Campania con il Popolo delle Libertà, sarà il responsabile dei dicasteri dell’Assistenza Sociale e del Demanio e del Patrimonio pubblico: ruoli che, anche in un eventuale momento di rimpasto, dovrebbero comunque rimanere intaccati da sostituzioni in corso d’opera.  I fiori all’occhiello della giunta Bassolino, Attività Produttive e Trasporti, saranno affidati al senatore e professore Sergio Vetrella, mentre il delicato compito di risolvere i problemi occupazionali della regione spetterà a Severino Nappi, anch’egli docente universitario. Gaetano Giancane avrà, invece, l’arduo compito di fare quadrato sul bilancio color rosso scuro della Regione, mentre l’avvocatura della Campania è affidata ad Ernesto Sica. Premiato anche Marcello Taglialatela; l’onorevole della Repubblica ha per ora accantonato l’idea di candidarsi a sindaco della sua città Natale, Napoli, per prodigarsi nella difficile opera di risoluzione dei problemi che riguardano l’Urbanistica ed il Territorio campano.  L'onorevole Marcello Taglialatela ed il senatore Sergio Vetrella sono i primi a doversi dimettere dal Parlamento e dal Senato della Repubblica nel caso scelgano di svolgere la funzione di assessore assegnatagli dallo stesso Presidente Caldoro.
LE GIUNTE PROVINCIALI SI SVUOTANO – L’incompatibilità tra il ruolo di assessore in Regione ed il medesimo ruolo svolto in Provincia è sancito dalla Legge e quindi adesso c’è da aspettarsi, in caso di accettazione dei nominati, il riempimento dei tasselli regionali in favore dello svuotamento di quelli provincali. Giuseppe De Mita dovrà dimettersi da vicepresidente ad Avellino, Ernesto Sica e Giovanni Romano  dovranno lasciare l’incarico di assessori alla provincia di Salerno rispettivamente nei Trasporti ed all’Ambiente. Su Napoli invece si libererebbero 3 caselle nel caso gli assessori nominati accettino gli incarichi. Se Severino Nappi, infatti, sceglie di gestire l’assessorato regionale al Lavoro, dovrà lasciare l’assessorato alle Risorse Umane della Provincia partenopea, che rimarrebbe scoperto insieme a quello della Legalità, lasciata da Malvano per correre alle Regionali dove però non è riuscito nell’impresa di essere eletto, ed a quello delle Risorse Marine che è appartenuto a Luigi Muro.
DOPPI INCARICHI ANCHE IN CONSIGLIO – Il 2 luglio alcuni consiglieri dovranno scegliere se entrare a far parte dell’assise regionale oppure ritornare a svolgere gli incarichi che ricoprivano prim'ancora di essere eletti. I nomi illustri sono quelli di Mara Carfagna ed Alessandra Mussolini che dovranno decidere se preferire il Consiglio Regionale al Parlamento, o viceversa. Sul fronte sindaci, invece, toccherà per il PD a Vincenzo de Luca, Salerno, Raffaele Topo, Villaricca, ed Enrico Fabozzi, Villa Literno (CE), scegliere se svolgere il ruolo di membro del Consiglio Regionale o quello di primo cittadino dei comuni attualmente da loro gestiti. Stesso discorso per gli UDC Luigi Cobellis e Pasquale de Lucia, rispettivamente sindaci di Vallo della Lucania e San Felice a Cancello, ai quali si accoda il primo cittadino di Santa Marina (SA), in quota Nuovo PSI-MPA, Giovanni Fortunato ed il custode delle chiavi del comune di Monteforte Irpino Sergio Nappi eletto in Consiglio con NOI SUD. Eva Longo (PDL) dovrà scegliere il ruolo di vicario a sindaco di Pellezzano oppure quello di consigliere Regionale. Gambino e Conte invece sono stati sospesi dal loro incarico e già sostituiti nella prima seduta di Consiglio. Mancano all’appello solo Pasquale Sommese ed Ermanno Russo che, se dovessero seguire le direttive tracciate da Stefano Cadoro, dovranno dimettersi per entrar a far parte della Giunta Regionale Campana. Lo stesso Stefano Caldoro dovrà rinunciare al ruolo di Parlamentare del Nuovo-PSI per dedicarsi al suo incarico di presidente della Regione Campania.
I PRIMI COMMENTI DELL'OPPOSIZIONE“Avevamo contestato a Bassolino che l’abraccio mortale con de Mita e Mastella lo avrebbe portato all’esaurimento del suo ruolo di governatore e soprattutto avrebbe danneggiato i cittadini della Campania. La giunta di Caldoro, che sembrava partire con migliori premesse almeno stando ai consensi popolari ricevuti, si e’ impantanata sullo scoglio De Mita”.
Ad affermarlo, e’ l’on. Nello Formisano, segretario regionale campano di Italia dei Valori il quale aggiunge:
“Far passare per nuovo un esecutivo in cui il vice presidente della Giunta si chiama De Mita ed e’ il nipote di Ciriaco, e’ un’offesa all’intelligenza dei campani e tradisce le dichiarate volonta’ di rinnovamento di Berlusconi e del centro-destra, tralasciando il nepotismo che traspare da queste scelte e il non ancora risolto problema relativo al cumulo di funzioni di vari assessori”.
“Francamente -conclude l’on. Formisano- ci aspettavamo di piu’ stante il largo suffragio riportato da caldoro. Idv svolgera’ il ruolo di opposizione al quale l’hanno chiamata gli elettori con serenita’ e fermezza, nell’esclusivo interesse dei campani, pronti a contrastare quel che di cattivo si realizzera’ e pronti a riconoscere quel che di buono si fara’. Le premesse depongono male”.

“Non abbiamo mai creduto che il centrodestra fosse in grado di varare una giunta all'altezza dei problemi che la Campania presenta. Eravamo facili profeti assistendo a due mesi di continui litigi e balletti della vecchia politica in seno alla coalizione” cosi’ Enzo Amendola, segretario regionale Pd Campania, e Giuseppe Russo, capogruppo Pd in Consiglio regionale.

“Non a caso il Governo nazionale ha dubbi sulla capacita' del centrodestra campano di avere un'autonoma e credibile classe dirigente – continuano – tant'e’ che invia un commissario da Roma a gestire il bilancio regionale. Al resto concorre un po’ di ceto politico che ha fatto dell'opportunismo la ragione della propria esistenza, e qualche trasformismo a riprova di un vecchio e insanabile vizio che affligge la societa' civile meridionale”.

“Stefano Caldoro negli ultimi tempi – aggiungono Amendola e Russo – aveva promesso autonomia nel decidere l'assetto di governo ma, a fatto avvenuto, si vede chiara la mano dei suoi veri ispiratori: Nicola Cosentino e Ciriaco De Mita”.

“Se il nuovo parte da qui, non abbiamo incertezze a costruire da subito un’opposizione senza indulgenze, perche' sono chiare le inadeguatezze e le sottovalutazioni del ceto politico del centrodestra che rischiano di rendere inarrestabile il declino della nostra regione” spiegano.

“Infine – concludono Amendola e Russo – ci anima fortemente un dubbio:

più che l'ultima giunta a essere stata nominata in Italia, questa sia l'ultima giunta per autorevolezza e credibilita'”.