Castel San Giorgio: Rapina in cartolibreria, bandito in manette

Castel San Giorgio. Disarmato tenta una rapina in cartoleria: pregiudicato 35enne finisce in manette. É stato un maldestro tentativo di racimolare un pò di soldi facili quello compiuto da Pasquale Adiletta, classe 1973, originario di Sarno, ma residente a Castel San Giorgio in via Aniello Capuano. L'uomo, alle 20 e 30 di martedì sera, ha fatto irruzione all'interno di una cartolibreria del centro di San Giorgio. Fingendo di nascondere una pistola nella tasca del giubbotto, Adiletta ha minacciato la titolare dell'esercizio commerciale cercando di farsi consegnare il denaro contenuto in cassa: in totale poco più di 400 euro. Un'azione tanto spregiudicata quanto improduttiva. L'intervento del fidanzato della vittima ha fatto saltare i piani del rapinatore. L'uomo infatti è stato letteralmente aggredito dal giovane. Nel frattempo sono giunti sul posto i carabinieri della stazione di Castel San Giorgio, diretti dal comandante Antonino Gangemi. I militari hanno sedato la colluttazione e immobilizzato Pasquale Adiletta. Il 35enne è quindi stato ammanettato e condotto prima presso la compagnia di Mercato San Severino e poi tradotto al carcere di Fuorni. A Castel San Giorgio, dunque, un altro tentativo di rapina fallito dopo quello avvenuto lo scorso 12 dicembre sempre ai danni di un'attività commerciale del centro cittadino. In quel caso, bersaglio era stato un negozio di frutta e verdura gestito da una donna di 57 anni. A fare irruzione furono due giovanissimi, il 18enne Mirko Violante e il 20enne Giovanni Salvati, entrambi sangiorgesi. In quell'occasione il tentativo di rapinare l'incasso fu ancor più rocambolesco. I due ragazzi cercarono di portarsi via l'intero registratore di cassa e alla reazione della vittima, Violante non esitò a tirar fuori un coltello e ferire la donna prima di darsi alla fuga. Mentre la 57enne fu trasportata all'ospedale di Mercato San Severino per farsi medicare le ferite, i due rapinatori tentarono poi di far perdere le proprie tracce mimetizzandosi tra la folla di un bar poco distante. A tradirli però fu lo scooter utilizzato per il raid parcheggiato poco distante. Rapina aggravata e tentato omicidio: queste furono le accuse contestate ai due giovanissimi una volta ammanettati. E Castel San Giorgio si conferma quindi una delle mete preferite dai rapinatori, probabilmente a causa anche della vicinanza del casello autostradale della A30. Il dato curioso è che, come negli ultimi due casi, a cercar di mettere a segno i colpi non siano stati i cosiddetti «professionisti della rapina», ma balordi del posto incuranti del fatto che, agendo a volto scoperto, avrebbero potuto facilmente essere riconosciuti.

fonte: ilmattino.it servizio di Gianpaolo Ricca