Cirielli: «Tra Cristo e Barabba hanno scelto Barabba»

La reazione degli sconfitti e le parole del presidente della Provincia cui replica Torquato: ho vinto con gli stessi che hanno sostenuto lui

 

 Non ha perso il suo aplomb inglese Luigi Cremone quando ha capito che i primi dati, seppur ufficiosi, lo davano per sconfitto. Con il 36% delle preferenze il medico-oncologo, con residenza a Cava dè Tirreni tanto da non potersi neanche votare, in campo con liste civiche di chiara ispirazione di centrodestra, ha continuato nel solco intrapreso durante tutta la campagna elettorale: evitare le polemiche. «Faccio tanti auguri a Manlio e alla città», ha esordito quando i dati erano ancora ufficiosi, ma eloquenti, fermo sul marciapiede di fronte al suo comitato quasi vuoto. Una sede che inizialemente era attigua a quella dell'avversario ma trasferitasi in via Canale per evitare l'imbarazzo dei festeggiamenti sullo sconfitto, chiunque fosse stato. Già i dati del primo turno avevano marcato bene la differenza tra i due: quasi dodici punti in più quelli riportati da Torquato. Nocera Inferiore ha confermato dunque quel dato. «Il popolo è sovrano», ha aggiunto Cremone. E, smentendo le insistenti voci di chi lo vedeva dimissionario in caso di sconfitta: «No, non lascio. Resto in consiglio comunale per rispetto agli elettori, a quanti mi hanno dato fiducia. Farò opposizione costruttiva». E sottolinea il suo impegno come medico anche per la città: «Continuerò anche nell'importante progetto del dipartimento di senologia: sindaco o meno resta una priorità». Ma dalle urne esce anche un dato politico. Che fa riferimento al presidente della Provincia di Salerno, Edmondo Cirielli, spesso in città per sostenere Cremone, anche in compagnia del governatore campano Stefano Caldoro, ritenuto lo 'sconfittò delle elezioni. Ma è lo stesso Cirielli a prendere le distanze da quest'interpretazione: «Non penso che non abbia funzionato qualcosa – ha detto Cirielli intervistato a caldo da Telenuova Pagani – penso sia un voto locale. A Nocera, il Pd non è arrivato neppure al ballottaggio. Un voto locale dato su sensazioni personali da parte dei cittadini. Chi ha votato l'attuale sindaco rappresenta il 30% della città. È un dato che ha il suo valore questo. È una vittoria di Peppe a "Mille lire", di Mastella, di De Mita. Ognuno è responsabile delle sue scelte. C'è poco da commentare e da dire». Un doveroso ringraziamento a Cremone, «persona perbene, professionista di successo che ringrazio per il grande impegno e sacrificio. Una persona che aveva tutto da perdere, lo ringrazio di cuore». E poi l'amara conclusione: «Tra Cristo e Barabba la gente ha scelto Barabba ma questo non significa nulla».

 Incalza Cremone: «Cirielli ha lavorato e sta lavorando bene per Nocera Inferiore. Lui non ha perso. Credo che un pò abbia perso la città. Il fatto è che quando una menzogna viene ripetuta due volta diventa una verità». Lui, lo sconfitto, ha sempre rivendicato la propria autonomia dai partiti, senza lacci e costrizioni. Scegliendo una linea politica che lo rispecchiasse in pieno. Senza urlare, stando vicino alla gente. Tra la gente.Preferendo le platee ai palchi. Finendo, suo malgrado, nell'occhio del ciclone di molte polemiche dalle quali ha sempre cercato di prendere le distanze. Anche Torquato infine dice la sua su Cirielli: «Vorrei dedicare questa vittoria al presidente della Provincia. Le forze politiche che mi sostengono sono le stesse che lo hanno sostenuto nella vittoria a Palazzo Sant'Agostino».