Prima, nella penultima apparizione della Nocerina al “San Vito”, un piccolo incidente “diplomatico” mise una sorta di barriera tra la tifoseria nocerina e quella cosentina. In quel frangente i tifosi rossoblu non apprezzarono un Tricolore portato nel settore ospiti della città calabrese (la cui curva cosentina è da sempre di estrema sinistra ndr). La risposta dei tifosi della Nocerina non si fece attendere così che, nella gara di andata al “San Francesco”, i tifosi di fede rossoblu trovarono ad attenderli uno striscione che recitava: “rossonera è la nostra passione, il Tricolore la nostra nazione”. In quell’occasione non successe nulla ma, qualcosa, inesorabilmente si stava deteriorando. Il preambolo precede i tristi fatti di domenica quando, definitivamente, i supporter campani e calabresi hanno interrotto i propri legami di amicizia. I motivi: i soliti futili e banali. Si è “imputato” ai nocerini di essere amici dei tifosi del Catanzaro piazza storicamente rivale di quella cosentina. Poi si è passati dai pesanti sfottò ai tifosi che hanno sottoscritto la “Tessera del tifoso” all’offensivo, per i cosentini, “voi siete catanzaresi”. Poi qualcuno ha individuato, forse in preda a qualche sorta di trance mistica, qualche esponente dell’estrema destra proveniente da Nocera a cui si era aggregato qualche altro “camerata” catanzarese. Scene indescrivibili. Dalle parole ai fatti il passo è stato decisamente breve: da fraterni amici i nocerini sono diventati ospiti indesiderati; ne è scaturita una sassaiola dove a farne le spese è stato un tifoso rossonero curato con due punti di sutura per una ferita alla testa. La follia, o stupidità si giudichi a discrezione di chi legge, è dilagata all’esterno quando un pullmino di semplici spettatori nocerini e non di ultras è stato accerchiato dai soliti facinorosi che hanno ben pensato di assaltare il mezzo come gli indiani facevano con le diligenze. Per fortuna senza conseguenze fisiche per gli occupanti dello stesso. Finisce così, nel giorno in cui si ricordava uno dei capi del gruppo “Sconvolt” Piero Romeo scomparso recentemente, una amicizia durata trent’anni e, forse, mal sopportata da entrambe le tifoserie. Finisce così, fortunatamente senza nessun ferito eccezion fatta per il tifoso prima citato, una gara che, per l’Osservatorio, non doveva nascondere nessun rischio…
articolo di Mauro Laudisio tratto dal sito www.resport.it
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