Il messaggio dei  Vescovi per la 31^ Giornata della Vita celebrata il 1 febbraio 2009 “Nella sofferenza a testa alta”   ha evocato alcune forme di sofferenze ed in particolare chi è affetto da malattie degenerative  che chiudono tutte le finestre sul mondo. Soffrono i parenti di chi vede il proprio caro in coma, per giorni, mesi  e anni, e non intravedono una via d’uscita  soffrono d’una sofferenza che solo loro possono conoscere.

A questa sofferenza è possibile dare sostanzialmente due risposte: di morte o di vita.

La prima è sicuramente più facile e sbrigativa, a tal punto che  alcuni la spacciano per la vera “Scelta dettata dall’amore”. La seconda è più difficile e può accadere che molte persone “di confine” abbiano la sensazione di non possedere la forza necessaria per farcela.

La scelta della morte è una porta che si chiude per sempre.

La scelta della forza della vita è una porta che si apre: alle relazioni, ad uno scopo, a nuovi progetti.

La scelta della morte è un grande “no”.  La scelta della forza è un grande “si”.

No all’eutanasia, no a tutto ciò che rende l’uomo simile  ad un oggetto, a una merce, a un ingombro.

La morte ricercata o indotta non è la risposta al dramma della sofferenza, l’idratazione e l’alimentazione non possono essere considerati accanimento terapeutico.

 La vita e la morte nell’attuale situazione politica hanno bisogno di una legge chiara che salvaguardi la vita stessa. 

Consapevoli che la vita è un dono, i soci dell’Associazione San Tarcisio  , con grande umiltà e profonda discrezione, accompagnano nella preghiera gli ultimi giorni di vita di Eluana.