Il direttore della Caritas diocesana: «Evitare situazioni umanitarie difficili»

Nocera Inferiore. «Giusto l'intervento di ordine pubblico, ma meglio coordinarsi con le strutture sociali per evitare che dei nomadi si faccia di tutt'erba un fascio e si creino situazioni umanitarie difficilmente gestibili». Eduardo Tafuto, (nella foto) direttore della Caritas diocesana, interviene dopo gli sgomberi di campi nomadi, quasi tutti occupati da Rom, effettuati negli ultimi mesi a Nocera Inferiore. «Già nel primo sgombero del campo Rom di via Napoli (di alcune settimane fa, ndr), abbiamo dovuto come Caritas, attraverso un'associazione che opera nel nostro ambito, sistemare un nucleo familiare con due bambini che aveva perso qualsiasi riparo, dopo l'abbattimento della loro baracca.

Le forze dell'ordine fanno bene a reprimere le illegalità, ma è meglio coordinarsi con le varie strutture sociali che operano sul territorio onde evitare che per porre rimedio a un disagio se ne creino di nuovi». Tafuto annuncia che l'assessore alla sicurezza del Comune di Nocera Inferiore, Maria Felicita Realfonso, ha fissato con la Caritas diocesana un incontro per cercare di operare in sinergia durante gli sgomberi e evitare che si creino situazioni umanitarie difficili, successive alle azioni di polizia o di ripristino dell'ordine pubblico. «Credo sia utile precisare che – aggiunge il direttore della Caritas della diocesi Nocera Inferiore-Sarno – che nel territorio diocesano non c'è un problema Rom né uno di immigrazione clandestina con grossi disagi, come esiste nei territori limitrofi». (di Luigi Falcone)