Rio Santa Marina, una delle principali sorgenti del monte Saro, dà origine al Rio che con le sue limpide acque fu per secoli lo specchio della vita sociale della nostra terra. Confluendo in una sola direzione insieme al Rio Foce e al Rio Palazzo dopo circa 5 km, forma il fiume Sarno. Il Rio Santa Marina è stato  navigabile per secoli con un antico mezzo di trasporto fluviale, il cosiddetto “Lontro” che serviva ai contadini, tra l’altro anche per gli scambi e la vendita dei prodotti agricoli. Le sue acque in passato sono state lo scenario per ricorrenze storiche, festeggiamenti grandi e piccoli, nobili o popolari, come quello di Santa Marina, patrona del Rio e dei contadini.

 

La festa nacque nei primi anni del novecento, periodo in cui era nel pieno delle attività il vecchio mulino di Nocera (situato nel borgo ai confini tra Nocera, località Fiano e Sarno, località Lavorate). Oltre alla pesca (tra cui anguille, trote, chiammarielli, rane), all’irrigazione ed al trasporto delle merci, le acque del fiume, sin dal medio evo, erano sfruttate lungo il loro corso da numerosi mulini. Già nel 1700 erano in funzione le due ruote da farina, e nei secoli si sono avvicendati diversi proprietari, spesso famiglie nobili locali o napoletani. Gli ultimi mugnai a gestire il mulino sono state tre generazioni di famiglie Nocerine. La giornata del mugnaio iniziava alle quattro del mattino e proseguiva fino al pomeriggio. Nei tanti anni di attività, il mulino non è mai stata senz’acqua, e nei periodi di siccità, il mulino svolgeva il lavoro di altri mulini rimasti a secco, grazie alle efficienti due ruote azionate dall’acqua sfruttando un salto di 4,29 metri.

L’edificio del mulino, di un piano, fa parte di un’antica corte rurale, con al piano terra gli impianti e l’attrezzatura per la molitura e al piano superiore il granaio. Nei primi del novecento, con la morte dell’ultimo mugnaio, attivo fino a novantacinquenne d’età, non fu più possibile proseguire il mestiere e il mulino rimase, dopo tanti secoli, in silenzio e senza lavoro. Oggi troviamo ancora testimonianze di questa struttura dove e annesso la vecchia cappella dedicata alla santa, e la pizzeria che ha preso il nome del Vecchio Mulino. La tradizione dei festeggiamenti a Santa Marina, ripresa, dopo secoli, dal regista e giornalista Massimo Civale, che dopo aver realizzato un documentario dedicato al Rio Santa Marina, ed aver effettuato varie ricerche e raccolto testimonianze di questa oasi naturale, coadiuvato da “Zii Pepp’ e Pigliuoccl” personaggio molto conosciuto nella contrada Pigliuoccolo di Lavorate di Sarno, legato al Rio Santa Marina, per la sua vita interamente dedicata, insieme alla sua famiglia alla difesa del fiume e alla sua passione per la natura.

Il 24 Maggio è iniziata questa festa che ha tanta voglia di ritornare alla tradizione, ed è stata allestita una barca infiorata con il quadro della patrona del fiume, Santa Marina, che seguita da alcune canoe, ha percorso alcuni tratti del Rio. La festa più grande è attesa il 20 luglio prossimo, quando oltre alla processione per il fiume sarà celebrata una santa messa presso il pontile, meta di pranzi e balli di “Zii Pepp’ e Pigliuoccl”, dove sarà posizionata la dolce immagine di Santa Marina. Per i prossimi festeggiamenti l’organizzazione prevede: “La gara delle Rane”, una piccola tinozza colma di acqua e di rane,  verrà versata in acqua alla fine della processione della santa,  i giovani al seguito della barca infiorata con le proprie canoe si tufferanno in acqua, il primo che riuscirà ad acciuffare un rana con le mani sarà proclamato “Antico Signore” della festa che proseguirà fino a notte inoltrata, con musiche e balli per finire fuochi d’artificio.  La manifestazione, che già sta raccogliendo i plausi di molti contadini legati al fiume, di cittadini dell’agro nocerino sarnese e di tanti turisti,  è patrocinata dell’Amministrazione Comunale di Sarno, dal Parco Regionale Bacino Idrografico del fiume Sarno (area naturale protetta della Regione Campania). Tra le tante iniziative legate alla promozione del fiume, il regista Massimo Civale, presenta la realizzazione di un opuscolo: “Un Rio da conoscere, un fiume da salvaguardare”, sarà distribuito ai ragazzi all’apertura del nuovo anno scolastico delle scuole elementari e medie dei comuni legati al fiume .  Ros. Cop.