Nocera Inferiore. Due gare d'appalto annullate a Nocera Inferiore. Nel fuoco delle indagini della Direzione Distrettuale Antimafia, l'amministrazione comunale della città capofila dell'Agro decide di rendere nulle due procedure di gara nell'esercizio del proprio diritto di autotutela. Le due gare si riferiscono alla straordinaria manutenzione di varie strade cittadine, primo e secondo stralcio, aggiudicate rispettivamente il 30 aprile e il 13 maggio 2008. Le determine di annullamento numero 34 e 35 firmate dal dirigente del settore affari generali Fiorentino Mastroberti e datate 30 maggio 2008, sono state pubblicate sul sito internet del Comune al fine di renderle note a tutte le imprese che hanno concorso alle gare.
L'inchiesta della Dda della Procura della Repubblica di Salerno su presunti appalti pubblici truccati, dunque, assume i crismi dell'ufficialità anche a Nocera Inferiore dove, nei giorni scorsi, Rosario Cozzolino, che figura nell'elenco degli indagati, aveva deciso di dimettersi dalla carica di consigliere comunale del Pd al fine di non coinvolgere, anche indirettamente, l'amministrazione comunale e il suo partito, nel polverone dell'inchiesta. Sulla questione non si pronuncia, al momento il primo cittadino, Antonio Romano, che precisa: «Non conosco le motivazioni che hanno portato all'annullamento delle gare, nelle prossime ore dopo avere letto attentamente le carte potrò esprimermi a riguardo». Le procedure, così come si evince dal testo delle determine ufficiali, ha fatto seguito all'ordine di esibizione di atti notificato, lo corso 14 maggio, dalla Procura della Repubblica di Salerno al dirigente degli affari generali del Comune, Fiorentino Mastroberti. In seguito alla notifica di tale ordine, la Dda ha proceduto all'acquisizione di tutti gli atti relativi alle due gare d'appalto al fine di verificare l'eventuale esistenza del reato di turbativa d'asta.
Di qui, la decisione dell'amministrazione comunale di esercitare il proprio diritto di autotutela «privilegiando – si legge nella determina – l'interesse della pubblica amministrazione alla trasparenza delle procedure di gara» e considerato che, «anche da notizie cui è stato dato notevole ed ampio spazio sulla stampa sia locale che nazionale sembra che la Procura della Repubblica stia indagando per il verificarsi delle ipotesi di reato previste dall'art. 353 del codice penale e che tali ipotesi potrebbero essersi verificate anche in relazione alle procedura delle gare prima identificate». La decisione di esercitare il diritto di autotutela scaturisce dal fatto che, anche in presenza del solo sospetto dei reati ipotizzati, il responsabile del procedimento ne risponda direttamente secondo la sentenza n° 11984/1997 della Cass.pen. Sez. VI. una cui parte del testo viene riportata nel testo delle termine e recepita dall'amministrazione comunale. (di Algia Testa)