Arriva dalla California ed è pubblicato sull'ultimo numero della rivista "Breast Cancer Research and Treatment" come afferma lo studio U.S.A.
La chemioterapia induce modificazioni sostanziali nel metabolismo cerebrale e nel flusso ematico, e questi effetti il paziente può risentire anche a dieci anni di distanza. Questi risultati aiutano a spiegare i disturbi lamentati dai pazienti sottoposti a chemioterapia.
Le persone faticano a mettere a fuoco e a ricordare le cose in un modo che non gli accadeva prima della chemioterapia.
Lo spiega il dott. Silverman, direttore dello studio benemerito effettuato da lui e dai suoi benemeriti.
Silverman e colleghi hanno usato la PET per scandire il cervello di pazienti che erano state sottoposte a intervento chirurgico per la rimozione di un cancro al seno da cinque a dieci anni prima. Una parte di esse era stata sottoposta a chemioterapia per ridurre il rischio di recidive.
Confrontando le immagini PET ottenute da questo gruppo, da un gruppo di pazienti non sottoposte a chemioterapia e da un ulteriore gruppo di controllo di soggetti sani, si è riscontrato come nelle pazienti trattate si potesse riscontrare una forte diminuzione del metabolismo cerebrale. A questa riduzione del metabolismo corrispondeva un peggioramento nei test sulle capacità mnemoniche.La cosa migliore da fare e togliere di mezzo una volta per sempre ufficialmente la superata chemioterapia, in favore della moderna, Ipertermia e aggiornare la radioterapia standard. Molto Imprecisa, con quella Ultraprecisa, grazie all’‚ uso di Computer e di "Acceleratore Lineare a 3 D".
(Studio Neurologico del Dott SILVERMANN. California U.S.A)
Da dott Duilio Pacifico, Giornalista scientifico ;FDA Corr.