Nocera Inferiore. Breve nota da parte di Emilio Gambardella:
Mi permetto una breve replica, a mezzo della presente, alle dichiarazioni rilasciate dal segretario nocerino dell’Udeur al quotidiano “La Città” del due luglio scorso.
Una premessa mi è d’obbligo. Essendo passato qualche giorno dalla pubblicazione e non essendovi state smentite da parte del diretto interessato, devo prendere atto della completa rispondenza al pensiero del sig. Calabrese di quanto riportato nel corpo dell’articolo.
Se è vero che in politica bisogna aspettarsi di tutto, fuorché lasciarsi cogliere di sorpresa, mostrerò forse la mia ingenuità nel dire che i contenuti ed i toni utilizzati dal segretario cittadino dell’Udeur rappresentano per me un’ennesima brutta sorpresa politica.
Mi sarei aspettato, infatti, da parte del sig. Calabrese una tal veemente richiesta (quasi una “resa dei conti”) rivolta alla maggioranza che guida l’amministrazione della nostra città, a fronte di doglianze circa i modi ed i tempi di attuazione del programma elettorale da parte del sottoscritto, per quel che attiene al ruolo di assessore ricoperto finora.
In realtà il malcontento evidenziato dalla figura apicale del partito dell’Udeur e rivolto in parte anche nei miei riguardi, ha origini e ragioni diverse e meno “nobili” e ciò non sarà sfuggito a coloro che hanno letto l’articolo a firma del giornalista Salvatore D’Angelo.
La natura di tali ragioni traspare, con tutta evidenza, anche dai termini usati. Riporto per brevità un solo inciso, quello che maggiormente mi ha fatto riflettere; afferma infatti il sig. Calabrese, rivolgendosi al sottoscritto ed al ruolo di assessore che ricopro, che “al momento non è chiaro chi se lo prende in carico” quasi ad indicare che le scelte amministrative siano effettuate più che per le qualità ed i meriti di ognuno, per ragioni diverse e legate ad una schematica suddivisione di ruoli e poltrone.
Riemergono atteggiamenti che, lungi dall’essere finalizzati al miglioramento dell’azione politica ed amministrativa a vantaggio di un’intera comunità, possono mortificare l’immagine stessa della politica nonostante gli sforzi e gli impegni di un’intera classe politica sia locale che nazionale.
Non posso che dirmi contrario ad un tale modo di intendere l’attività politica e l’interesse che rivolgo al Partito Democratico, quale nuova formazione politica, trova ragion d’essere anche nella ferma volontà di tale movimento di abbandonare vecchi schemi mentali che fin troppo hanno condizionato la nostra Italia.
Il segretario Calabrese, che come me naviga i tumultuosi mari della politica da fin troppo tempo, non ha inoltre bisogno che sia io a dovergli ricordare che solo il Sindaco è l’unico depositario della facoltà di procedere alla revoca delle deleghe assessoriali.
Continuerò pertanto, fintanto che ciò mi sarà consentito coerentemente con gli impegni assunti, a lavorare per portare a termine il programma elettorale sulla base del quale l'amministrazione di centro sinistra guidata dall’avv. Antonio Romano ha raccolto il proprio grande consenso.
Al contempo evidenzio come di tutt’altro contenuto e respiro politico è stata, invece, l’intervista rilasciata, sempre il due luglio, alla trasmissione Matrix dall’ex ministro Mastella che ha provato, a mio modesto avviso, di aver fatto tesoro delle ragioni che hanno portato numerosi partiti a scomparire dalla ribalta nazionale all’esito delle ultime elezioni politiche.
Il leader si è dimostrato, infatti, di gran lunga più attento di taluni dei suoi sostenitori, attesi sia i toni pacati con i quali ha ripercorso la propria intera vicenda politica che l’intenzione, più volte ribadita, di voler chiarire nelle sedi giudiziarie la propria posizione in ordine alle vicende che lo vedono coinvolto.
In tal modo il politico Mastella ha dato l’importante segnale di aver profondamente compreso che talune “antiche” dinamiche politiche non siano più tollerabili dalla collettività che, ormai oberata da inquietudini sempre più gravose (tasse, rifiuti, disservizi, costo della vita, sicurezza), non è più disposta a fare sconti alle ambiguità ed ai portatori di piccoli interessi personali.
Non resta all’ex ministro Mastella che compiere l’opera più dura, per la quale gli va augurata la miglior fortuna: far comprendere questo elementare principio anche ai suoi compagni di partito.
Spero che tale opera gli riesca quanto prima, anche per il bene della nostra città.
Emilio Gambardella