L’addio a Francesco, chierichetto in cielo

Nocera Superiore. Striscioni, cori da stadio, tanti applausi, e centinaia di magliette con un «Non ti scorderemo mai» e la foto di Francesco stampata sul petto. E'con questa manifestazione di immenso affetto, ma non solo, che gli amici di Francesco De Falco, il quattordicenne morto in un terribile incidente di moto domenica notte, hanno voluto prendere parte, ieri pomeriggio, alla cerimonia funebre. La città di Nocera Superiore si è fermata per tutto il tempo della cerimonia: nessuno ha voluto mancare all'appuntamento per dare l'ultimo saluto a quel ragazzino la cui morte drammatica ha scosso l'intera comunità. Tante, tantissime, infatti, le persone che lo hanno conosciuto solo dalle cronache dei giornali che hanno riguardato la sua morte e hanno voluto esserci. In una chiesa di Santa Maria Maggiore affollatissima si sentivano solo i singhiozzi dei familiari e degli amici e le parole del parroco, in un rispettosissimo silenzio. C'era tutta la città, davanti e dentro la chiesa, per dare un ultimo saluto a quel ragazzino sveglio e sempre sorridente che serviva messa tutte le domeniche e aveva tanta voglia di crescere, di diventare grande. C'erano anche tanti uomini in divisa, quei carabinieri che lui tanto ammirava, colleghi di suo zio, Emilio Taiani, giunti da ogni dove per dare a Francesco un ultimo saluto. C'erano i suoi ex compagni e i professori della scuola media «Fresa-Psscoli», con la bandiera della scuola listata a lutto e i compagni «nuovi», quelli dell'istituto tecnico per geometri che Francesco ha frequentato per soli tre giorni. Commosso, don Roberto Tortora ha voluto sottolineare nella sua omelia come per il cristiano la morte debba significare nulla a confronto con la grandiosità della vita terrena, prima, e della vita eterna, poi. Un passaggio denso di significato che si lega al monito che appena ieri aveva voluto lanciare agli amici di Francesco: «La vita è un bene prezioso», aveva detto «non va sciupato». Non trattiene le lacrime, poi, Don Roberto, quando ricorda Francesco e gli rivolge un ultimo pensiero: «Veglia sulla tua famiglia che tanto ti ha amato. Oggi avresti dovuto servire messa, era il tuo turno, ma sei stato chiamato da Dio a celebrare un'altra messa, in Cielo, con tutti i Santi». Dopo quello di don Roberto, il saluto degli amici di scuola e dei ministranti della parrocchia, poi le parole d'addio della zia Titti e dello zio Emilio. Un applauso scrosciante e un coro inarrestabile che ripeteva «Francesco, sempre con noi» ha accompagnato, poi, la salma fuori dalla chiesa, fino al centro di Nocera Superiore, dove il corteo funebre si è sciolto per consentire ai familiari di proseguire per il rito della sepoltura. (Giovanna Fasanino)