Lucia ha sgozzato il marito dopo una lite per 250mila euro

Cava de’ Tirreni. Duecentocinquantamila euro in titoli nascosti dietro un armadio della casa in via Ido Longo dove la notte tra giovedì e venerdì otto agosto Lucia Vitale, la 33enne con problemi psichiatrici che ha ucciso il marito Giovanni Di Marino sgozzandolo con una roncola: sarebbe questo uno dei motivi dei litigi frequenti, gli stessi che secondo la donna l'avrebbero portata al folle gesto. È questo l'ultimo particolare venuto fuori dall'interrogatorio che la donna, assistita dall’avvocato Barbara Mauro, ha svelato al pm Lo Mastro nel corso dell'interrogatorio tenuto sabato scorso in cella. Lucia al momento dell'arresto, secondo l'avvocato Mauro, presentava delle echimosi, segni della lite avuta con il marito. Il motivo dei diverbio sarebbe proprio la custodia dei titoli coeintestati: «La mia assistita non voleva disporre del denaro. A lei premeva sapere che fossero al sicuro nel posto dove avevano deciso di custodirli e cioè una cassetta di sicurezza. Il marito invece li teneva nascosti. Infatti sono stati ritrovati dietro ad un armadio». Sempre sabato mattina l'avvocato Mauro ha depositato nel mani del giudice una ricca relazione, contenente i documenti stilati dal servizio di salute mentale dell'Asl Sa1 dove la donna era in cura dal 2001. Il plico serve a convincere il Gup a scarcerare la signora Vitale e disporre il suo trasferimento presso una struttura specializzata. Dalla relazione del medico che teneva in cura la donna si delinea un quadro clinico complesso: «Una donna che manifestava deliri e carenze affettive, causate anche dall'ambiente sociale dal quale proveniva». Ieri mattina gli agenti diretti dal vicequestore Pietro Caserta che stanno conducendo le indagini, hanno notificato il provvedimento di sequestro dell'abitazizone dove si è consumato il delitto, l'arma, il pigiama che aveva indosso la donna con le macchie di sangue, i titoli contesi e alcuni gioielli. s.c.