Manifesto Pd, dubbi e dissensi dei sindaci

Firmare o non firmare il manifesto veltroniano che rimette in campo il Pd per «Salvare l’Italia»? È il dilemma che sul fronte dei sindaci trova risposte nette o problematiche. E se Vincenzo De Luca protrae il suo silenzio, da molti interpretato come un dissenso, vede il rischio di un flop per l’iniziativa veltroniana il sindaco di Cava de’ Tirreni, Luigi Gravagnuolo. Al quale, dopo la mazzata elettorale alle politiche, «sembra ridicolo che l’opposizione pensi di ripartire da una petizione anti-Berlusconi, di per sé stessa minoritaria e destinata all'insuccesso». La critica nasce da una valutazione delle mosse del Governo che «nel suo insieme, salvo singoli provvedimenti, ha cominciato bene, affrontando i problemi più avvertiti dagli italiani (rifiuti in Campania, sicurezza, fannullonismo nella pubblica amministrazione)». Gravagnuolo sottolinea inoltre di aver trovato «ministri attenti e pronti all'ascolto. Perché avrei dovuto firmare contro? Forse perché essendo del Pd dovrei per principio dire il falso, e cioè che il governo starebbe operando tanto male da dover essere mandato a casa?». E conclude: «Chi nel Pd ha deciso di assumere questa iniziativa dovrebbe trarre un bilancio critico del suo flop, sia in termini quantitativi che politici. Non credo, sinceramente, che il Governo abbia la strizza per la petizione». Firma «per senso di responsabilità» il sindaco di Nocera Inferiore Antonio Romano, che tuttavia invita «ad aprire una riflessione vera, soprattutto qui in Campania, sul modo di essere partito politico legato al territorio». Senza entusiasmo ma per disciplina di partito firmerà Andrea Donato, sindaco di Castel San Giorgio. Ma giudica l’iniziativa «del tutto insoddisfacente rispetto alla gravità dei problemi e alle attese della gente. Il documento andrebbe accompagnato da iniziative politiche forti, credibili e capaci di coinvolgere la società. Ma è quello che oggi manca al Pd». Non firmerà il manifesto il sindaco di Giffoni Valle Piana, Paolo Russomando: «Berlusconi ha vinto le elezioni, governi per i cinque anni. E noi attrezziamoci a presentarci davvero come alternativa». Franco Cosimato, sindaco di Baronissi, non sottoscriverà il manifesto: «Riconosco la necessità di rilancio della nostra nazione – dichiara Cosimato – e anche l'inadeguatezza di alcune misure adottate dall'attuale governo ma non credo sia molto utile al fine di risolvere i problemi che affliggono l'Italia dar vita a iniziative del genere con le quali al massimo si intercetta solo il dissenso nei confronti del governo». Martino Melchionda, sindaco di Eboli, non firmerà il documento anche se «non metto in discussione la leadership di Veltroni che al momento non ha alternative». L’iniziativa copre per Melchionda «un vuoto di strategia politica del Pd» che dovrebbe invece avere la capacità di esercitare il suo ruolo sulle «questioni concrete che toccano i cittadini, come la sicurezza e lo sviluppo economico». Decisamente favorevole all’iniziativa di Veltroni è il sindaco di Sala Consilina: Gaetano Ferrari definisce la firma «un atto dovuto da parte di amministratori che toccano con mano le difficoltà che in questo momento si vivono, dovute soprattutto al fatto che il governo non ha assolutamente mantenuto gli impegni con gli elettori, trascinando il paese in un vicolo cieco». Il suo collega di Polla, Massimo Loviso, dice sì al manifesto perchè «il Governo Berlusconi, contraddicendo le promesse fatte in campagna elettorale, taglia su scuola e sicurezza e non sulle tasse». Indeciso il sindaco di Capaccio Pasquale Marino. Dal Cilento una posizione critica clamorosa, quella di Simone Valiante, sindaco di Cuccaro Vetere e capogruppo del Pd alla Provincia: «Non credo che firmerò il manifesto di Veltroni. Lo ritengo inutile. Non ha senso chiedere a un governo che sta in piedi solo da pochi mesi di andarsene. Dovremmo impegnarci piuttosto a fare quello che il nostro elettorato ci ha chiesto, ovvero un'opposizione seria e riconoscibile, soprattutto su alcune questioni fondamentali, dal problema rifiuti in Campania, che non è vero che è stato risolto, al ridotto potere di acquisto dei salari che sta mettendo a dura prova le famiglie. Invece in questo momento vedo nel Pd molto tatticismo e poca politica sostanziale». «Inutile» l’iniziativa veltroniana anche per il sindaco di Vallo della Lucania, Luigi Cobellis: «Compito dell'opposizione – prosegue – è affrontare i problemi reali, offrendo il proprio contributo di idee e di proposte dove necessario e battendosi sulle posizioni che sembrano utili per il Paese. Il Pdl ha vinto le elezioni e deve governare, se non ne sarà capace sarà il popolo a decidere alle prossime elezioni».

Il Mattino