Il 52enne cavese Antonio Pisapia e la sua famiglia vittime di un grave e “singolare” episodio: nottetempo un balordo proveniente dal Napoletano dapprima lancia pesanti minacce al citofono e poi danneggia l’auto dell’uomo, impiegato presso l’ASL di Nocera Inferiore. Uno scambio di persona l’ipotesi più plausibile…
Minacce di morte e danneggiamenti all’autovettura ad un ignaro cittadino cavese, in pieno centro cittadino. È questo quanto accaduto la notte fra sabato e domenica scorsa (24-25 marzo 2012), poco prima dell’una di notte, al nostro stimato concittadino, il 52enneAntonio Pisapia, impiegato presso l’Azienda Sanitaria Locale di Nocera Inferiore. IlPisapia, ma come anche la consorte ed il figlio minore, Angelo, nel mentre dormivano nella loro abitazione, sita in Viale Degli Aceri, n. 4 di Cava de’Tirreni, hanno udito trillare ilcitofono.
Ad alzarsi per primo dal letto e rispondere al citofono è stato il figlio, di appena anni 18. Alla richiesta del giovane chi fosse e cosa desiderava, un ignoto proferiva la seguente frase:“Pisapia, sei uno str..zo, mi devi dare ancora soldi, io vengo da San Gennaro Vesuviano, ti sparo in bocca!”. Antonio Pisapia, raggiunto il figlio ed appreso il tono della frase minacciosa, ripresa la cornetta dall’alloggiamento del citofono, chiedeva, a sua volta, chi fosse e cosa volesse, l’interlocutore ripeteva la medesima frase pronunciata al giovane Angelo.Antonio Pisapia, ascoltata la frase, ha riposto la cornetta del citofono nell’alloggiamento solito e, non avendo debiti di sorta con alcuno e non avendo mai avuto contatti con soggetti del napoletano, è ritornato a letto, ritenendo che fosse lo scherzo di un balordo.
Trascorsi pochi minuti, l’ignaro Pisapia ha udito l’allarme delle sua auto, una Citroen C3, di colore verde, parcheggiata proprio dinanzi al “suo” palazzo. Colto dalla paura, sia il Pisapia che i suoi familiari, temendo una più cruenta razione del “balordo di turno”, non è sceso in strada, omettendo anche di sensibilizzare le forze di polizia. Dopo una lunga notte di perché, alle 7,20 circa di domenica mattina, il Pisapia scendeva in strada e constatava che la suaautovettura era stata gravemente danneggiata e sul cofano anteriore era presente una grossa lastra di marmo. Vetro anteriore fracassato e profonde ammaccature al cofano antistante.
Pisapia non si spiega del perché di tali gesti contro la sua persona, salvo il fatto che al civico 2 della stessa strada, sino a mesi or sono, vi era una fabbrica tessile, di proprietà dellaPisapia S.r.l., visto che la corrispondenza viene tutt’ora erroneamente recapitata nella sua “cassetta postale”, sebbene l’amministratore non sia neanche un suo conoscente. L’unicaspiegazione plausibile, addotta dal Pisapia, atteso che la consorte è anch’essa una pubblica dipendente, è che le minacce di morte ed i danneggiamenti fossero diretti alproprietario della citata fabbrica, ma resta il fatto che individui, nottetempo, pongono in essere deprecabili atti e nessuno ha visto od udito nulla, tanto da allertare le Forze di Polizia cittadine!
Occorre una maggiore presenza delle stesse o una capillare video-sorveglianza del territorio cavese per sopperire alla cronica carenza di personale delle 5 Forze di Polizia presenti nella “città dei portici”. La dettagliata denuncia sporta dal Pisapia alla Tenenza dell’Arma dei Carabinieri di Cava de’Tirreni sortirà effetti? Auspichiamocelo!
Livio Trapanese
fonte:ilportico.it