Nocera: Bliz Della Finanza, La ditta di smaltimento aveva fornitori «virtuali»: truffa millionaria

 Nocera Inferiore. Sette milioni di euro di costi fittizi, circa 1,4 milioni di euro di Iva illecitamente detratta scoperti dalla polizia tributaria della guardia di finanza di Salerno durante i controlli in una ditta di Nocera Inferiore per il recupero e lo smaltimento dei rottami ferrosi, in capo a un imprenditore di Pagani. In più, gli uomini del colonnello Angelo Matassa e del tenente colonnello Francesco Mazzotta, nell'ambito delle stesse verifiche, hanno scoperto oltre 70 evasori totali. I finanzieri hanno denunciato l'imprenditore alla procura di Nocera Inferiore. Le indagini su questa maxi evasione fiscale sono durate cinque mesi e hanno riguardato questa ditta nocerina già destinataria, ad inizio di quest'anno, di un approfondito controllo in materia ambientale. I finanzieri hanno dovuto verificare oltre 15.000 documenti riguardanti forniture di circa 33.000 tonnellate di materiali ferrosi: circa il 60% erano riferiti ad operazioni del tutto inesistenti. Il sistema di frode individuato dalle fiamme gialle è quello classico: utilizzando false autofatture, l'imprenditore faceva annotare in contabilità forniture di ingenti quantitativi di materiali ferrosi, inesistenti, mai giunti presso il proprio sito di stoccaggio, provenienti da acquisti avvenuti in nero, in alcuni casi addirittura relativi a materiale acquisito a costo zero presso clienti con i quali erano stati stipulati solo contratti di pulizia. L'imprenditore paganese, approfittando delle modeste condizioni sociali di coloro che gli consegnavano piccoli quantitativi di rottami recuperati attraverso micro raccolte (spesso operati con i famosi "tre-ruote"), pagava modesti compensi e otteneva anche la sottoscrizione "in bianco" di interi bollettari che poi utilizzava, a proprio piacimento, per inserire nella contabilità – solo a livello documentale – una quantità enorme di costi fittizi al solo scopo di abbattere l'utile fiscale. I finanzieri del nucleo di polizia tributaria di Salerno, inoltre, hanno eseguito più di 100 controlli incrociati, scoprendo così che molti fornitori "virtuali" dell'impresa erano in realtà tossicodipendenti, alcolisti, persone di etnia Rom, talvolta senza fissa dimora, pregiudicati, spesso con basso tasso di scolarizzazione e in alcuni casi analfabeti. Tra questi fornitori "virtuali", come li hanno definiti gli inquirenti, oltre 70 erano evasori totali, essendo questi completamente sconosciuti al fisco. Un altro colpo messo a segno dai finanzieri salernitani nella lotta alla grande evasione fiscale. Pochi giorni fa, gli stessi finanzieri del nucleo di polizia tributaria di Salerno avevano scoperto una mega-frode fiscale di 22 milioni di euro in alcune cooperative (tre di Pontecagnano e una di Montecorvino Rovella) che operavano in tutta Italia nel settore dei traslochi e delle pulizie.

fonte ilmattino.it servizio di Salvatore De Napoli 

 

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