Nocera Inf.: Il primo nato Nocerino del 2009, si chiama Kelin

Nocera Inferiore. É figlio di padre albanese e madre italiana, di Nocera Inferiore, il primo dei bambini nati presso l’ospedale Umberto I di Nocera Inferiore nel 2009. Si chiama Kelim. La madre è di Nocera Inferiore, Laura Pagano, ha trentatre anni mentre il padre, albanese, è Serian Doka, ventotto anni da tempo integratosi degnamente nel contesto sociale dell’agro nocerino. Il piccoletto è nato alle 4.35 di ieri mattina. La madre è stata assistita dai dottori Franco Gallo e Renato De Roberti e da tre ostetriche le quali hanno chiesto di non essere nominate «perché sono i nostri medici i protagonisti principali degli eventi del parto, un fatto sacro, meraviglioso e che si caratterizza sempre di significati particolari quando avviene nelle prime ore di un nuovo anno». Il bambino pesa più di tre chili, sta benissimo ed è inutile dire che è diventato in pochi attimi il beniamino dell’intero ospedale per la particolarità della sua nascita. La madre, Laura, ha pure parlato con il cronista. «Sto molto bene – ha detto la signora Pagano – i medici e le infermiere, sono stati tutti bravissimi e hanno avuto molta attenzione». Il reparto della maternità dell’ospedale Umberto I, per comune riconoscimento, è un gioiello di tecnica, con strutture di avanguardia. É diretto interinalmente da Gaetano Vitaliano, un professionista di grandi conoscenze, ed esperienze, molto conosciuto a Nocera Inferiore. Con lui collaborano undici medici e quattordici ostetriche, tutte molto esperte. Era qualche anno che all’ospedale di Nocera Inferiore nella notte fra il vecchio ed il nuovo anno non nasceva più un bambino per questo motivo il parto di ieri sera è stato considerato di buon auspicio e anche l’occasione per continuare la festa dopo la mezzanotte per festeggiare l’inizio del nuovo anno. L’attenzione dei sanitari, qualche ora prima della nascita del piccolo Karim è stata invece tutta per i feriti che sono stati ospitati al pronto soccorso per i danni dall’esplosione di botti e fuochi pirotecnici. Come al solito la tradizione nell’Agro non acenna a ridimensionarsi e con essa resta invariata la lunga lista di feriti che ricorrono alle cure dei medici del pronto soccorso. Gennaro Corvino