fissato per il 29 febbraio nell’aula bunker del tribunale di Nocera Inferiore, trapelano le prime indiscrezioni sull’elenco dei testi presentato dagli avvocati delle difese.
Tre, in particolare, i nomi interessanti: due per Alberico Gambino, uno per Giovanni Trapani. Nel primo caso i difensori dell’ex sindaco di Pagani (Giovanni Annunziata e Alessandro Diddi) hanno inserito, tra i 123 nominativi consegnati lunedì mattina in tribunale, due big della politica campana (e non solo), entrambi esponenti del Pdl: l’ex coordinatore regionale Nicola Cosentino e il presidente della Provincia, nonchè presidente della commissione Difesa della Camera, Edmondo Cirielli.
Per Giovanni Trapani, presidente della Paganese Calcio, l’avvocato Guarino Bonaventura Carrara ha chiamato in causa il presidente del Napoli Calcio Aurelio De Laurentiis. «Gli telefonerò nei prossimi giorni – ha detto il legale di Trapani – per definire il tutto. Vorrei che ci aiutasse a capire come funzionano i rapporti da una società calcistica e il Comune».
Una provocazione? Può essere. Fatto è che ora bisogna capire come si regolerà il presidente De Laurentiis. Per quanti riguarda invece Cosentino e Cirielli, sono stati inseriti nell’elenco dei testimoni per riferire in merito a due episodi che riguardano la campagna elettorale di Gambino, quella per le regionali, e il congresso regionale del partito che si tenne a Scafati e al quale partecipò anche Michele D’Auria Petrosino accusato dalla Dda di essere il tramite tra la politica cittadina e la camorra.
Chiamati alla sbarra anche funzionari del Comune e cittadini. Insomma tutti quanti compaiono a vario titolo, anche senza essere mai stati indagati, negli atti della procura e nelle ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip Gaetano Sgroia nell’ambito dell’inchiesta Linea d’ombra. Secondo indiscrezioni ci sarebbe anche qualche avvocato che avrebbe chiamato a testimoniare anche Massimo D’Onofrio, consigliere provinciale in quota Principe Arechi.
Anche D’Onofrio, ricordiamo, è stato sottoposto a perquisizione nell’ambito della seconda trance dell’inchiesta. Aspettando il 29 febbraio i legali di Gambino puntano molto sul verdetto dei giudici fissato per domani quando si dovrà decidere in merito alla richiesta di acquisizione, per le prove, di oltre mille intercettazioni che sarebbero state ritenute dalla procura «non rilevanti» ai fini dell’indagine.
Intercettazioni che i legali di Gambino vorrebbero utilizzare per smantellare la versione dei fatti così come narrata dal principale accusatore dell’ex primo cittadino, Amerigo Panico, ma anche per chiarire alcuni punti dell’intricata vicenda. Nella giornata di oggi, invece, i giudici si esprimeranno in merito alla richiesta presentata dall’avvocato Guglielmo Scarlato, difensore dell’ex presidente della Multiservice Giovanni Pandolfi Elettrico, sulla compatibilità del regime carcerario con le sue già precarie condizioni di salute.
Condizioni di salute precarie come quelle dell’ex consigliere comunale Giovanni Santilli il quale è da sabato ricoverato in ospedale; quindi di Michele Petrosino D’Auria, il primo degli indagati a tornare in carcere, ancora prima dell’udienza preliminare, per aver lasciato il regime domiciliare ed essersi fatto ricoverare a villa Chiarugi ben oltre il tempo fissato dai giudici per lui.
Ricordiamo altre due date importanti: venerdì ci sarà la discussione al Riesame in merito all’insussistenza del regime carcerario a carico degli arrestati mentre si attende la fissazione della discussione in Cassazione per l’appello alla sentenza bis del Riesame. Ricordiamo che fu la stessa Cassazione, dopo il ricorso presentato dalla procura e al quale furono allegate le accuse rivolte al «gruppo» Gambino da cinque pentiti, a rinviare gli atti a Salerno