Nocera Inferiore. Si aspettava il verdetto dopo che i giudici della Corte d'Assise si sono ritirati in camera di consiglio nel primo pomeriggio e invece all'improvviso il colpo di scena, non è stata pronunciata alcuna sentenza, nè di condanna, nè di assoluzione, ma è stata disposta una perizia per valutare la piena capacità dell'imputato al momento della commissione del delitto. È accaduto ieri al processo a carico di Vincenzo Cammarota, difeso dagli avvocati Paolo Carbone e Antonio Fasolino, che nel corso della discussione hanno chiesto una perizia che accertasse la piena capacità dell'imputato al momento in cui ha sparato a Vincenzo Gambardella.
Una richiesta che è stata avanzata di recente e che evidentemente è stata considerata utile dalla corte per eliminare ogni dubbio prima della sentenza. Un omicidio avvenuto a Nocera Inferiore il 22 ottobre 2000, che ha destato notevole clamore per le modalità con cui è stato commesso, in strada di domencia. Vincenzo Cammarota è un noto costruttore ed è accusato di aver ucciso il commerciante Vincenzo Gambardella, da tutti conosciuto come «Enzo G4» dal nome del negozio che gestiva nei pressi del Comune. Il pubblico ministero Elena Guarino, al termine della requisitoria, ha chiesto la condanna a 15 anni di reclusione. In precedenza aveva espresso parere negativo per il patteggiamento della pena, quantificata in cinque anni, che evidentemente aveva considerato troppo lieve per un omicidio.
Un delitto che era stata la risposta a uno schiaffo che Gambardella aveva dato a Cammarota. Ma vediamo quali sono i fatti, che hanno portato alla commissione del crimine. Tutto è iniziato con un litigio insorto tra Cammarota e Gambardella, ma sembrava che tutto si fosse concluso, invece c'era la tragedia in agguato il giorno successivo, quando i due si sono incontrati per strada. Vincenzo Cammarota però era uscito di casa armato e questo gli ha fatto contestare dalla pubblica accusa la premeditazione. Con una pistola 7,65 Parabellum in tasca era uscito in compagnia di amici e si era avviato verso corso Vittorio Emanuele. E stato proprio lì che ha incontrato Vincenzo Gambardella a bordo di un motociclo. Immediatamente tra i due è nato un alterco, evidentemente frutto di vecchi rancori e conseguenza del litigio del giorno precedente.
Dalle parole in breve in breve si è passati alle mani e così all'improvviso Gambardella colpiva con uno schiaffo al volto Cammarota. Un gesto che ha fatto scattare la reazione assassina. Vincenzo Cammarota ha immediatemante estratto la pistola e ha fatto fuoco da una distanza ravvicinata. Inutile la fuga di Vincenzo Gambardella alla vista dell'arma, l'uomo è stato colpito mentre cercava di allontanarsi per mettersi in salvo. Una fuga inutile perchè veniva colpito al polmone destro e al fegato. Colpi risultati mortali. Poi Cammarota per alcuni giorni si era reso irreperibile per poi costituirsi dopo le serrate indagini di polizia e carabinieri. (Antonella Barone)