Ottimismo per la Se.T.A., cresce la paura per l’Ospedale

Delicata seduta consiliare quella andata in scena ieri a Palazzo di Città. Un tetto massimo di spesa di 450mila euro ed un bando di gara per il recupero della Tarsu: il Comune di Nocera Inferiore ha accolto le condizioni dettate dall’Ente cavese per scongiurare la messa in liquidazione della Se.T.A. Il 15 marzo l’Assemblea dei soci deciderà le sorti della società. Poche speranze, invece, per il nosocomio cittadino, che nei prossimi mesi potrebbe essere depauperato di personale e servizi…

 

Dagli esiti, se non ancora definitivi, ma comunque diametralmente oppostiSe.T.A. edOspedale sono stati gli argomenti che più hanno tenuto banco ieri a Palazzo di Città durante il Consiglio comunale. Se da un lato vi sono, infatti, buone speranze per lasocietà responsabile della gestione dei rifiuti di evitare la messa in liquidazione, altrettanto positiva non può essere considerata la situazione del “S. Maria dell’Olmo”

Notevoli le preoccupazioni sullo “stato di salute” del nosocomio cittadino, soprattutto all’indomani della ferma posizione assunta dal Commissario straordinario dell’ASL Salerno,Bortoletti, dinanzi al Presidente della V Commissione regionale nel voler dare un'accelerata al piano di mobilità del personale dell’Azienda Ospedaliera “Ruggi d’Aragona” (tra cui rientra anche l’Ospedale cavese) verso gli altri presidi ospedalieri dell’ASL. 

Piano di mobilità che potrebbe prendere il via già dal prossimo 15 marzo e che, come principale conseguenza temuta dagli esponenti politici cavesi, oltre che undepauperamento del personale medico e paramedico per i prossimi mesi, comporterebbe anche una paralisi per diversi reparti del nosocomio cittadino.

Ma il prossimo 15 marzo sarà anche la data della convocazione dell’Assemblea dei socidella Se.T.A. S.p.a., durante la quale i convenuti saranno chiamati a decidere le sorti dellasocietà che gestisce il piano rifiuti a Cava de' Tirreni ed a Nocera Inferiore. A palesare uncauto ottimismo sulla possibilità di scongiurare lo scioglimento societario è stato ieri il sindaco Marco Galdi, che ha comunicato con soddisfazione l’accoglimento da parte delComune nocerino delle due condizioni dettate dall’Amministrazione cavese nella precedente assise comunale. 

Condizioni in base alle quali l’Ente guidato dal commissario Piero Mattei si sarebbe assunto l’onere di redigere un piano industriale con la determinazione di un tetto massimo dispesa pari a 450mila euro, a fronte degli attuali 650mila euro, e di emanare un bando di gara per il recupero della Tarsu, con il relativo ricavato da dirottare al Comune di Cava de’ Tirreni.

L’assise consiliare di ieri, cui hanno partecipato anche alcuni mercatali del mercoledìche da più di due mesi ormai vivono uno stato di forte agitazione per la riperimetrazione degli stalli nell’area mercatale di via Marconi, ha poi affrontato la questione Imu per il tramite dell’intervento dell’ex sindaco Gravagnuolo.

In seguito al decreto 77 emanato dal Presidente della Regione Caldoro, secondo l’attuale consigliere d’opposizione il Comune metelliano potrebbe impegnarsi nellacompartecipazione alle spese socio-sanitarie destinando l’extra gettito tributario locale derivante dalla manovra Monti (in particolare l’Imu applicata ai beni ecclesiastici) al sostentamento dei servizi sociali.

 

 

La Redazione

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