Palumbo non si ferma «Sogno il gol decisivo»

La Nocerina si coccola il bomber che ha cancellato Magliocco

• NOCERA INFERIORE. A Nocera ogni centravanti calamita l’attenzione. Specialmente quando arriva a stagione in corso. L’anno scorso andò male con Marco Cirillo, il sostituto del centravanti originario Giancarlo Ferrara. Quest’anno sta andando bene con Roberto Palumbo. Entrambi con il Siracusa nel passato. Ma le loro storie a Nocera si sono snodate in maniera opposta. Per Marco Cirillo, si passò in breve dal "calamita" come verbo alla battuta del magnete.
• Stanco di sentirne il lamento per i palloni che non arrivavano come diceva lui (sulla testa con cross dal fondo) un dirigente l’ anno scorso gli disse chiaro e tondo: «Caro Marco quest’anno non segni nemmeno se il pallone si attacca alla testa con una calamita». Andò tutto male per Cirillo, in campo e fuori. La giustizia sportiva a fine stagione con lui sbagliò a comprare una vocale: beccò 8 gare di squalifica, quasi certamente per errore anagrafico, a causa del convulso dopo-partita play off col Siracusa, evidentemente squadra del destino, per lui e per quel Roberto Palumbo arrivato a gennaio 2009 per sostituire Magliocco. All’inizio si riparlò della calamita, con lo scetticismo di una piazza che aspetta al varco ogni messia annunciato: Palumbo non la buttava dentro, nelle primissime gare, nemmeno nelle occasioni più facili. Avrá comprato un amuleto, soprattutto avrá capito che a Nocera i centravanti si esaltano o si bruciano. Sta di fatto che ora segna a ripetizione. Con la doppietta di sabato col Grottaglie, 9 gol realizzati in 13 gare. Bottino da big, non solo per la massima categoria dei dilettanti: l’Aversa Normanna, squadra sua fino a dicembre, versa lacrime amare per non avergli dato lo stesso spazio da protagonista che Palumbo aveva avuto l’anno prima nella D in coppia con Sarli. Adesso c’è da completare il bottino e dare un senso all’exploit. Il senso Roberto lo conosce oramai alla perfezione: «Spero di farne ancora di gol e di farne con un obiettivo, quello di procedere parecchio avanti nei playoff. A Nocera vorrei vincere un altro campionato, fa niente se a tavolino col ripescaggio».

(fonte la città – m. m.)