Raffaele ucciso dalla passione per la natura

Cava de’ Tirreni. Recuperato il cadavere di Raffaele Punzi, il 31enne ricercatore di fisica nucleare ad Amburgo in Germania, ucciso da una valanga venerdi pomeriggio sul Monta Galbiga ad Ossuccio, nei pressi del Rifugio Boffalora nel comasco. Oggi l’autopsia. Il giovane cavese è stato travolto dalla valanga mentre in compagnia della fidanzata Miriam Fasano, 30enne di Vietri Sul Mare: stavano compiendo un’escursione dopo aver trascorso qualche giorno a Como per festeggiare l'ultimo esame superato con brillante voto da Miriam. Nella mattinata di ieri i genitori, papà Aldo, ragioniere in pensione, la madre Rosaria maestra elementare, il fratello Marco e lo zio Carlo Panzella, capo staff del sindaco Luigi Gravagnuolo, hanno raggiunto il luogo della tragedia. «Non ci sono parole, non è il momento di parlare» un breve commento della zia materna rimasta a Cava nell'abitazione di Raffaele in via Castaldi nel centro cittadino. Una tragedia inaspettata: «Raffaele aveva acquisito grande esperienza: non era non sprovveduto» ripete Fabrizio Canonico del Wwf caro amico di Raffaele. Ragione e sentimento, passione per i numeri e passione per le bellezze della cita e della natura: era rinchiusa tutta qui, irrealizzabile ai più, la breve, ma pur intensa vita di Raffaele Punzi. Un carriera brillante raggiunta in breve tempo, a suon di sacrifici e grazie al suo forte temperamento, alla sua voglia di fare. «Era un ragazzo semplice nonostante la brillante carriera universitaria. Amava la vita, il divertimento aveva sane passioni» ricorda ancora l'amico Fabrizio Canonico». La passione e l'attitudine per i numeri l'aveva dimostrata fin da piccolo. E così Raffaele si iscrisse al Liceo Scientificio Andrea Genoiono: «Era un genio andava molto bene nelle materie scientifiche. Non era uno dei soliti secchioni lui aveva un ottimo rendimento perchè oltre all'impegno aveva doti innante era intuitivo, intelligente» ricordano alcuni compagni di scuola che hanno lasciato numerosi messaggi al suo blog. All'età di diciotto anni si presentò come volantario della sezione del Wwf: «Volle partecipare ad un campo antincendio – ricorda Fabrizio Canonico – così lo ho conosciuto. Iniziò come volontario fin a diventare per tre, quattro anni responsabile della sezione. Al principio nel muoversi in montagna era un po' imbranato e per questo lo prendevo ancora in giro, poi con il passare degli anni aveva acquisito una buona esperienza e conoscenza. Andava spesso a fare escursioni. Era molto cauto, purtroppo quello che è accaduto sabato è stato una tragedia imprevedibile, assurda». Negli stessi anni dell'esperienza al Wwf aveva organizzato anche una sezione al Cuc (club universitario cavese) di scacchi. In quegli anni aveva stretto amicizia con i suoi amici di sempre Amedeo Di Marco e Marianna Borriello, segretaria del Pd: giovani brillanti nello studio e nelle professisoni, ma al tempio stesso impegnati nel sociale. «Amava la natura in tutte le sue espressioni e per questo motivo ha fatto diversi viaggi come quello in Messico». Proprio nel paese dei sombrero tra una siesta sull'amaca e un tuffo nelle acque cristalline aveva aveva conosciuto il professore universitario tedesco anche lui appassionata dalla fisica. «Raffaele faceva il ricercatore all'Università di Salerno durante quel viaggio ha incontrato il professore tedesco che gli chiesto di partecipare ad una ricerca in Germania è stato così che si è trasferito ad Amburgo». La ricerca non era il suo solo impegno Raffaele continuava a mantenere contatti con la sua città Cava e soprattutto era il solito eclettico come lo ricordano l'amico: «Qualche tempo fa ho letto un suo articolo su Endiburg.it dove intratteneva dibattiti con prof Italiani sulle canzoni napoletane». La scorsa settimana aveva deciso di tornare in Italia per festeggiare il brillante voto ottenuto da Miriam al suo ultimo esame all'Università.

Fonte: Il Mattino